La proposta di legge che legalizza l’uso terapeutico della cannabis è stata approvata la scorsa settimana dall’assemblea legislativa nazionale della Thailandia. Con un voto quasi unanime, 166 favorevoli e nessun contrario con 13 astensioni, la Tahilandia diviene il primo paese del sud est asiatico a consentire la ricerca medica sulla cannabis. La notizia è arrivata come una sorpresa di fine anno perché ci si aspettava che l’Assemblea impiegasse almeno 60 giorni per deliberare la bozza.
Secondo gli analisti, la nazione del Sud-Est asiatico potrebbe creare un’industria legata alla cannabis terapeutica del valore di 4 miliardi di dollari entro un decennio. Diverse richieste di autorizzazione da parte di aziende straniere sono già state depositate. Questo ha destato preoccupazione in chi non vorrebbe un ingresso massiccio di aziende non locali. “Chiederemo al governo di revocare tutte queste richieste prima che la legge abbia effetto”, ha detto alla Reuters Panthep Puapongpan, decano dell’Istituto di Medicina Integrativa di Rangsit. L’uso ricreativo della marijuana rimane illegale in Thailandia anche se il paese del sud est asiatico sta affrontando una nuova stagione nelle politiche sulle droghe come scritto qualche tempo fa in questo articolo di Hassan Bassi.