L’uso di marijuana (cannabinoidi) si riscontra nei pazienti che soffrono di Post-Traumatic Stress Disorder (disturbo da stress post traumatico, PTSD), un problema specialmente tra i veterani di guerra.
Secondo l’Istituto Nazionale di Salute Mentale degli Stati Uniti (nazione ove, secondo una stima ufficiale, quasi 7,7 milioni di abitanti soffrono di PTSD), circa il 30 per cento delle persone che hanno trascorso del tempo in zone di guerra soffrono del disturbo. Il PTSD è una condizione debilitante che spesso segue un evento terrificante emotivo o fisico, che induce l’individuo ad avere persistenti ricordi e pensieri terrificanti, o flashback della situazione. Naturalmente non prende solo i veterani, ma può colpire anche vittime di violenze, abusi sessuali, terremoti, incendi e altri eventi critici.
Il PTSD è frequentemente associato all’abuso di sostanze. L’ipotesi dell’automedicazione suggerisce che alcune persone possano provare sostanze “illecite” per provare ad auto-trattare i sintomi psichiatrici. Una ricerca australiana dell’Università di Melbourne sulla rivista scientifica Comprehensive Psychiatry ha studiato la relazione fra abuso di sostanze e sintomi di PTSD in una popolazione di pazienti in trattamento con metadone. Si trattava di ottanta persone delle quali il 52,7% aveva sintomi di PTSD. L’ uso di cannabis era associato al PTSD, mentre oppiacei, anfetamine e benzodiazepine (tranquillanti) non erano correlati alla sindrome.
Gli Autori concludono che la cannabis potrebbe essere usata per l’autotrattamento di alcuni sintomi del PTSD, suffragando l’ipotesi dell’automedicazione.
Articolo di Francesco Crestani
Articolo di Francesco Crestani, presidente dell’Associazione Cannabis Terapeutica per il Notiziario Droghe Aduc.