Grosseto, 24 settembre 2009 – Non basta soltanto il test delle urine per accertare un effettivo stato di alterazione psico-fisica causato dall’assunzione di sostanze stupefacenti, perché queste sostanze – a differenza dell’alcool – possono restare nell’organismo anche per diversi giorni.
E’ la motivazione con la quale il giudice del tribunale di Grosseto ha assolto -”perché il fatto non sussiste” – un ragazzo di 20 anni che nel luglio 2008 fu fermato alla guida della sua auto e, sottoposto al test tossicologico questo evidenziò la presenza nell’organismo di cannabinoidi.
”Se è provato che stesse guidando avendo precedentemente assunto sostanze contenenti cannabis – motiva il giudice – non è dimostrato che conducesse la vettura in stato di alterazione psicofisica, non potendosi stabilire quando tale assunzione sia avvenuta”. Secondo quanto spiegato dal perito tecnico di parte, i cannabinoidi resterebbero nell’organismo per un periodo di tempo prolungato, potendo trascorrere anche dieci giorni dal momento dell’assunzione a quello del definitivo smaltimento. Il ragazzo è stato quindi assolto dopo esser stato rinviato a giudizio con l’accusa di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.