Tito Boeri ha dedicato la sua rubrica su Internazionale del 5 ottobre allo stato delle prigioni. Il sovraffollamento, cioè lo scarto tra i 46000 posti e i 66000 detenuti, non è una calamità naturale come un terremoto o una inondazione, ma è dovuto agli effetti di leggi criminogene, in primo luogo quella sulle droghe imposta nel 2006 da Carlo Giovanardi.
Il 33% degli ingressi in carcere sono legati alla violazione dell’art. 73 relativo alla detenzione di sostanze stupefacenti illegali unite in una unica tabella (dalla eroina alla canapa) con pene da 6 a 20 anni di carcere. Le presenze in carcere per questo reato dalle 15.000 unità del 2006 si sono raddoppiate nel 2012. Se si aggiungono i tossicodipendenti in carcere per reati predatori si arriva a superare il 50% dei detenuti. Consiglio la lettura del 3° Libro Bianco sulla legge Giovanardi scaricabile sul sito www.fuoriluogo.it.
E’ ora di cambiare la legge proibizionista e punitiva. Un’ultima nota: un’amnistia che escludesse i recidivi costituirebbe una forma di accanimento contro i tossicodipendenti, cioè gli emarginati, i poveri, gli ultimi.