Il Dipartimento nazionale antidroga ha inviato oggi una proposta di emendamento al ddl (o probabile
decreto legge, come annunciato dal premier Berlusconi pochi giorni fa) sulla “messa alla prova”, contenente modifiche per i tossicodipendenti condannati per spaccio di lieve entita’. Lo ha reso noto all’ANSA il sottosegretario Carlo Giovanardi, che ha la delega delle politiche antidroga.
Il congestionamento delle carceri – per risolvere il quale il governo ha pensato a un provvedimento che preveda la detenzione domiciliare per chi deve scontare un anno di pena – e’ infatti dovuto in buona parte dall’ingresso di detenuti tossicodipendenti condannati per spaccio di lieve entita’. “Persone che essendo malate hanno bisogno di cure piuttosto che di reclusione” afferma Giovanardi.
Ecco cosa chiede l’emendamento: innanzitutto, rivedere la legge ex Cirielli sulle recidive (i tossicodipendenti piccoli spacciatori infatti ripetono spesso i loro reati) dando la possibilita’ al giudice di far prevalere le attenuanti sulle aggravanti. Poi, portare da due a tre volte la possibilita’ di avere l’affidamento in comunita’, con l’obbligo di scontarvi la pena. Ancora, si chiede un monitoraggio dei posti disponibili nelle comunita’ terapeutiche, in modo che il piccolo spacciatore tossicodipendente al quale resta da scontare un anno di pena, invece di uscire semplicemente dal carcere o di terminare la pena agli arresti domiciliari lo faccia in comunita’.
Infine, spiega Giovanardi, visto che il provvedimento governativo prevede la sospensione del processo e la messa in prova per condanne fino a tre anni, si chiede che per i tossicodipendenti si faccia un’eccezione e che questa misura alternativa possa essere applicata anche per pene superiori ai tre anni (per il piccolo spaccio la legge 309 prevede da uno a sei anni). “Una misura che, in casi come quello di Stefano Cucchi, avrebbe consentito al povero ragazzo di andare in comunita’ invece che in carcere” spiega il sottosegretario.
“Riteniamo – conclude Giovanardi – che queste siano misure intelligenti, sia per la salute del tossicodipendente che per decongestionare le carceri”.