La Rosa Verda è la legge di iniziativa popolare (Ley de Asociaciones de Personas Consumidoras de Cannabis) di cui aveva scritto Hassan Bassi tempo fa fa e che, da oggi, regola le associazioni di persone utenti di cannabis in Catalogna, in altre parole: i Cannabis Social Club (CSC).
Promossa dall’Osservatorio Civile sulle Drug Policy, appoggiata da CatFAC e forte di 67 mila firme raccolte fra la cittadinanza, la legge è stata approvata oggi dalla quasi totalità del parlamento catalano (118 favorevoli, 8 contrari e 1 astenuto). Hanno votato a favore Junts pel Sí (CDC e ERC), PSC, Catalunya Sí que es Pot (Podemos, Esquerra Unida e Verdi), CUP e Ciudadanos e il solo voto contrario del PP. Una legge pioniera, che per la prima volta in Europa disciplina la coltivazione, distribuzione e trasporto della cannabis da parte dei Cannabis Social Club, così come il controllo della qualità della sostanza prodotta e distribuita.
A dispetto della probabile impugnazione da parte del governo centrale per conflitto di competenza (sulla tema della coltivazione, per esempio), siamo certamente dinnanzi a un evento storico nel processo di liberazione delle persone che usano cannabis. In esclusiva ce ne parla in un emotivo intervento Eric Asensio, storico attivista e portavoce della federazione catalana della FAC, CatFAC. (ao)
Utopia realizzata
di Eric Asensio
Oggi vediamo realizzato il sogno che sei anni fa ci spinse a unirci per ottenere insieme la regolazione dei Cannabis Social Club in Catalogna. Sei anni in cui abbiamo lottato per portare alle Amministrazioni la voce delle persone che usano cannabis, fino a ottenere il riconoscimento di un modello creato da e per i consumatori di cannabis.
Siamo riusciti a raggiungere alcuni dei nostri obiettivi, ma come consumatori abbiamo ancora molto da dire e contribuire.
Il 28 giugno 2017 sarà una data marcata in rosso nei calendari a venire: il giorno in cui la Generalitat della Catalogna fece un passo ulteriore verso il futuro, riconoscendo i diritti e le libertà che la società civile reclamava da tanto, troppo tempo.
Generalitat che si associa al cambio internazionale delle politiche sulla marijuana che vari Paesi hanno già iniziato, e in un contesto in cui nel Congresso nazionale sono state presentate diverse proposte di legge promosse da parte di più forze politiche.
Un dibattito che in Catalogna portiamo avanti con le istituzioni pubbliche da più di tre anni, e che ha generato proposte contro le politiche proibizioniste, con una punta di attenzione rispetto alle associazioni degli utenti di cannabis.
La disobbedienza, intesa tanto nella sua forma classica della disobbedienza civile quanto nella sua forma diffusa, è stata uno strumento decisivo nella strategia del movimento.
L’idea che sia accettabile e anzi necessario, sempreché il rischio sia ben calcolato, infrangere norme ingiuste in modo pubblico e conclamato, che altri movimenti sociali hanno contribuito a rafforzare, è particolarmente adatta al nostro caso, dato che parliamo di leggi chiaramente ingiuste e sproporzionate che colpiscono alcuni dei cosiddetti “delitti senza vittime”. La nostra disobbedienza continuerà anche nel futuro, per quanto ormai sia quasi legittimata dai gruppi politici che hanno mostrato il proprio disaccordo con l’attuale politica repressiva nei confronti della cannabis.
Con il dibattito già in corso in diverse comunità autonome per l’uso medicinale, per il quale attualmente le associazioni cannabiche sono la sola risorsa a disposizione dei pazienti, o sulla regolazione integrale della cannabis che da questa legge vogliamo rilanciare, denunciamo che l’auto-coltivazione non sia stato inclusa nel testo finale. Tutto ciò ci chiama a proseguire a lavorare in Catalogna con tutte le organizzazioni che a livello statale inseguano lo stesso obiettivo.
Oggi ci sentiamo liberi, ed è una sensazione che non vogliamo perdere a causa di processi decisionali elitari. Noi già abbiam deciso! Vogliamo essere responsabili delle nostre decisioni, e farlo in totale sicurezza.
Oggi vediamo germogliare il seme piantato 5 anni fa con la creazione di CatFAC e continueremo ad averne cura fino a poter cogliere il dolcissimo frutto della libertà.
Vogliamo ringraziare sentitamente tutte le persone che hanno percorso con noi questo sentiero, e speriamo di continuarlo insieme per molti anni.
[Foto di CatFac – a cura di Alessandro Oria]