Silk Road, il più famoso tra i siti «sotterranei» di commercio on line, nascosto e accessibile solo in modalità anonima, e’ stato chiuso dalle autorità Usa. Lo fa sapere l’Fbi, sottolineando di aver anche arrestato il gestore Ross William Ulbricht, accusato di traffico di narcotici e riciclaggio di denaro. Ulbricht, è stato arrestato in una biblioteca pubblica di San Francisco, operazione avvenuta «senza incidenti». Avrebbe anche compiuto altre azioni illegali, come complotti hacker e riciclaggio di denaro. «Silk Road serviva come bazaar del mercato nero, dove venivano regolarmente acquistati e venduti droghe illegali e altri beni illeciti’», si legge nella denuncia. Silk Road era operativo dal 2011 . Secondo le accuse, Ulbricht avrebbe anche cercato di assoldare dei killer per uccidere un utente che minacciava di rivelare le identità di alcune persone che utilizzavano il sito.
Alla ricerca di MDMA, eroina, LSD e cannabis, pornografia, documenti falsi e perfino armi, acquirenti e venditori conducevano tutte le transazioni con i Bitcoin, una moneta elettronica che consentiva riservatezza e discrezione, che le autorità hanno posto sotto sequestro per un valore di 3,6 milioni di dollari.
La fortuna del bitcoin si è mossa di pari passo con l’interesse post crisi per l’oro come «bene rifugio». Ma l’attenzione sulla valuta virtuale è salita nei mesi scorsi, quando il suo prezzo è raddoppiato e poi crollato in poche settimane: il prezzo si è di recente stabilizzato sui 136 dollari, in calo rispetto al picco di 250 dollari di aprile.
Si stima che nel 2012 il volume d’affari di Silk Road si aggirasse intorno al milione e novecento mila dollari al mese. Per entrare in questo mondo virtuale parallelo si utilizza «Tor», un programma che rende anonima la navigazione, prezioso strumento per gli attivisti dei diritti umani che voglio sfuggire alla censura dei regimi.