Sono state eseguite in Cina le condanne a morte contro tre cittadini filippini giudicati colpevoli di traffico di droga. Lo ha affermato il vicepresidente filippino Jojomar Binay, che ha affermato di aver avuto la notizia da diplomatici del suo Paese in Cina.
Pechino aveva confermato ieri la sua intenzione di procedere con le esecuzioni dei tre, nonostante i ripetuti appelli del governo di Manila che, nel tentativo di ottenere clemenza, si era spinto fino ad aderire al boicottaggio della cerimonia di consegna del premio Nobel per la pace al dissidente Liu Xiaobo promosso dal governo cinese.
I tre erano stati arrestati separatamente nel 2008 e sono i primi tre filippini ad essere messi a morte in Cina. Due esecuzioni sono avvenute a Xiamen e una a Shenzhen, tutte attraverso iniezione letale, secondo Binay.
Il traffico di piu’ di 50 grammi di qualsiasi sostanza proibita e’ uno dei 55 reati puniti con la pena di morte in Cina, il Paese che, secondo il gruppo umanitario Amnesty International, esegue piu’ esecuzioni capitali di tutto il resto del mondo.