I ‘cocaleros’ (coltivatori di coca) del Peru’ hanno minacciato di scatenare una rivolta popolare e manifestazioni in tutto il paese se il governo del presidente Alan Garcia continuera’ con lo sradicamento forzato delle piantagioni.
Elsa Malpartida, rappresentante del settore dei coltivatori di coca nel Parlamento andino, ha sostenuto che noi contadini ‘non tollereremo che ci si inganni e che invece di perseguire i produttori di agenti chimici per la fabbricazione della cocaina si reprimono i contadini ‘cocaleros”.
‘Se ci si chiudono tutte le prospettive -ha aggiunto Malpartida, eletta nel Parlamento nelle liste del Partito nazionalista peruviano di Ollanta Humala- scenderemo in strada con un bastone in mano’.
Da parte sua un altra deputata, Nancy Obregon, anche lei del Partito nazionalista, ha detto che il governo non sta cercando ‘alternative reali’ al problema delle coltivazioni di coca ed ha annunciato ‘altre iniziative di lotta’ per accompagnare i contadini ‘cocaleros’ che, ha assicurato, sono vittime del narcotraffico e delle ‘politiche sbagliate’ di sostituzione delle coltivazioni.
L’ex Ministro dell’Interno del governo dell’ex presidente Alejandro Toledo, Fernando Rospigliosi, ha detto oggi che la posizione radicale di Malpartida e Obregon ‘fa il gioco delle organizzazioni criminali del narcotraffico’.