Come riportato dall’agenzia internazionale Reuters, un sondaggio pubblicato solo due giorni fa dal Dipartimento per La Salute Pubblica e l’Ambiente, organo dello stato del Colorado, rivela che il numero di adolescenti che fanno uso di cannabis è in costante calo da quando la vendita di marijuana e dei suoi derivati è stata legalizzata nello stato americano, ovvero dall’apertura del primo negozio nel 2014.
La ricerca statistica che ha coinvolto 17 mila ragazzi che frequentano le scuole superiori ha rilevato che nel 2015 poco più del 21% aveva fatto uso di marijuana negli ultimi 30 giorni contro il 22% del 2011. Non solo, la rilevazione che è biennale, mostra un calo costante nei consumi giovanili di cannabis con differenze di diversi decimali anche rispetto al 2013. Una analisi che conferma i risultati pubblicati poche settimane fa in uno studio curato dalla Washington School of Medicine di St. Louis e pubblicato da JAMA Psychiatry che dimostrava come la diminuzione del consumo di cannabis tra i giovani USA è andato di pari passo con l’estensione delle politiche di regolamentazione legale della Marijuana, terapeutica prima, ludica dopo.
Il dato può essere confrontato con quello di tutti gli Stati Uniti che viaggia intorno al 22%, ma anche con il trend Europeo che è in continuo aumento. La regolamentazione legale dell’uso ludico in Colorado sfata quindi un mito dell’ideologia proibizionista che ha sempre sostenuto che la legalizzazione avrebbe fatto aumentare il consumo essendo la cannabis di più facile reperimento. Argomento talmente fallace che è smentito anche dalla costatazione, riportata nell’ultima relazione al parlamento italiano, secondo cui il 31% della popolazione italiana ritiene facile acquistare cannabis al mercato nero, percentuale che raggiunge oltre il 70% per chi ne ha fatto uso di recente. Come dire che è più facile trovare un pusher che una farmacia aperta la notte.
Per capire come lavorare sulla prevenzione dei consumi fra i giovani basterebbe provare a confrontare i preziosi risultati dell’ultimo lavoro sui consumi di alcol di Franca Beccaria di cui parla Paolo Nencini sulla rubrica di Fuoriluogo su il Manifesto di mercoledì 22 giugno 2016, per dichiarare che il miglior alleato non è la proibizione ma una regolamentazione ed un’onesta informazione sui rischi dei consumi.
In Colorado il 52% dei giovani pensano che la cannabis non sia una sostanza particolarmente pericolosa ma non per questo ne fanno uso, sfatando di nuovo il mito che terrorizzando i giovani questi si terranno lontani dalle droghe. Preme a tutti limitare al massimo il consumo di sostanze stupefacenti fra i teenagers e pare che il modello Colorado stia producendo alcuni risultati. Non è un caso che proprio su questo aspetto, ovvero la tutela delle fasce giovanili della popolazione, stia insistendo molto il primo ministro canadese Justin Trudeau nel presentare la propria proposta di legalizzazione della cannabis in Canada. Aspettiamo con ansia gli effetti della riforma dell’Uruguay dove fra pochi mesi partirà la vendita controllata in farmacia di marijuana anche per scopi ricreativi.