Le coltivazioni di papavero da oppio dovrebbero ridursi leggermente nel 2011 anche se l’azione del governo dell’Afghanistan tesa a scoraggiarle e’ ostacolata dagli alti prezzi di vendita nel mercato. Lo rivela il Rapporto invernale di previsione presentato oggi dall’agenzia dell’Onu contro la criminalita’ e il traffico di stupefacenti (Unodc).
Dopo aver sottolineato che si tratta solo di previsioni che potrebbero essere cambiate dalla realta’, il rappresentante dell’Unodc in Afghanistan, Jean-Luc Lemahieu, ha indicato che dopo i forti successi nella riduzione delle coltivazioni fra il 2008 e il 2010, ‘per il 2011 si prevede una flessione dell’area coltivata in Helmand e Kandahar, bilanciata pero’ da un incremento nel nord e nord-est afghani (Badakshan, Baghlan e Faryab)’.
Il funzionario dell’Unodc ha spiegato che contro la volonta’ delle autorita’ afghane opera l’alto prezzo dell’oppio a livello internazionale, dato che il prezzo dell’oppio secco e fresco e’ cresciuto fra febbraio 2010 e febbraio 2011 rispettivamente del 306% e del 251%.