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E’ passato con i voti dell’Ulivo e della Cdl in commissione Sanita’ a Palazzo Madama, salvo l’astensione del presidente Ignazio Marino, un odg contro il provvedimento presentato dal ministro della Sanita’ Livia Turco sulla droga.

L’ordine del giorno e’ stato presentato dalle due senatrici della Margherita Paola Binetti e Emanuela Baio, Giuseppe Caforio dell’Idv e Daniele Bosone del gruppo per le Autonomie.

Un documento che ‘nella sostanza -dice il vicepresidente della commissione Gianpaolo Silvestri- e’ molto simile a uno presentato poco prima dall’opposizione e che censura il decreto del ministro Turco’. Non a caso, spiega sempre Silvestri, la ‘Cdl ha fatto proprio l’odg dei senatori della maggioranza’, che ‘dopo una lunga discussione’ ha anche ottenuto i voti del gruppo dell’Ulivo.

Il presidente della commissione Ignazio Marino si e’ astenuto, come il governo, mentre gli unici a votare no sono stati i Verdi, i Comunisti Italiani e Rifondazione.

Duro il commento di Silvestri: ‘Cosi’ si censura l’operato del ministro Turco e il nostro programma e la solidita’ della coalizione e’ messa a dura prova’. Si’, perche’ conclude l’esponente dei Verdi, ‘o la responsabilita’ e’ di tutti o questa coalizione non tiene e le contraddizioni interne all’Ulivo non possono essere scaricate sugli altri’.

L’ordine del giorno, infatti, impegna il governo a ‘riesaminare il decreto’ che innalza da 500 mmg a 1000 mmg il quantitativo massimo di principio attivo di cannabis detenibile per uso personale, a ‘predisporre azioni finalizzate alla prevenzione delle droghe e affrontare globalmente il problema della detenzione di sostanze stupefacenti’.

L’odg critica pesantemente il provvedimento della Turco che rappresenta un segnale ‘ambiguo’ per i giovani ‘che sono i principali consumatori di cannabis’ quando e’ invece un dovere ‘tutelare la salute dei cittadini e trasmettere messaggi che diano il senso, il valore della vita e aiutino i giovani ad affrontare le difficolta”.

Nel testo inoltre si osserva che oltre a Turco e Mastella, sul provvedimento avrebbero dovuto intervenire almeno anche altri due ministri competenti: quello dell’Istruzione e quella della Famiglia, Beppe Fioroni e Rosy Bindi (entrambi della Margherita n.d.r.).

‘Qualunque modifica alle discipline vigenti richiede previamente l’attivazione di tavoli di confronto in cui possano interagire non solo i ministri firmatari del decreto ma anche quello dell’Istruzione pubblica e della Famiglia, e comunque va sentito anche il Parlamento almeno nelle commissioni competenti, senza per altro escludere il mondo scientifico e quanti sono quotidianamente impegnati nel confronto con i tossicodipendenti’.

COMMENTI

‘Un messaggio chiaro e forte al ministro Livia Turco per censurare la sua decisione di innalzare da 500 a 1000 mmg il quantitativo di cannabis detenibile per uso personale’. Lo afferma il sen. Domenico Gramazio, capogruppo di Alleanza Nazionale in Commissione Sanita’, commentando l’approvazione nella stessa di un ordine del giorno, presentato dalla senatrice Binetti della Margherita, che impegna il governo ‘a riesaminare il suddetto decreto, a predisporre azioni finalizzate alla prevenzione delle droghe e ad affrontare globalmente il problema della detenzione di sostanze stupefacenti’. ‘Contro il decreto Turco il gruppo di An ha presentato una mozione a Palazzo Madama e quindi con i colleghi del gruppo Cesare Cursi e Achille Totaro -osserva- abbiamo posto la nostra firma e votato l’odg che in tal modo ha avuto 21 voti a favore, tre voti contrari (Verdi e Rifondazione) e l’astensione del diessino Marino. E’ significativo che l’odg abbia avuto anche il voto favorevole dei Ds, motivato per l’Ulivo dalla senatrice Anna Serafini.
Evidentemente si sono resi conto che sulla droga non si puo’ fare demagogia e hanno capito che la correzione dei minimi tabellari depenalizza di fatto la detenzione fino a 40 dosi.
Segnali di questo tipo sono ambigui per i giovani che sono i principali consumatori di cannabis. Un voto -conclude Gramazio- che conferma la validita’ della legge Fini sulle droghe’.

“Esprimiamo viva soddisfazione per l’approvazione, da parte della commissione Sanita’ del Senato, con un voto trasversale, di un ordine del giorno contro il decreto emanato dall’ex ministro della Salute ed attuale ministro dello ‘spinello libero’, Livia Turco, con il quale si incentiva, specie tra i giovani, l’uso della cannabis, che e’ una droga tutt’altro che leggera, e se ne facilita lo spaccio, magari davanti alle scuole”. Lo afferma il responsabile di An per le politiche della famiglia, Riccardo Pedrizzi, presidente della Consulta etico-religiosa del partito.
Per il componente dell’esecutivo di An, “alla Turco, a questo punto, non resta che inchinarsi alla volonta’ del Parlamento e ritirare il suo pessimo provvedimento”. “Era ora -aggiunge Pedrizzi- che i cattolici ‘infanti’ del centrosinistra dessero un cenno della propria esistenza: a loro vada, anticipatamente, la nostra solidarieta’, per la prevedibile, furiosa aggressione cui saranno sottoposti da parte dei loro ‘colleghi’ di partito e dei loro ‘alleati'”.

“Questo significativo voto -conclude Pedrizzi- e’ la dimostrazione che se i cattolici del centrosinistra si decidono, finalmente, ad anteporre le ragioni della coscienza alle logiche di partito e di schieramento, si puo’ raggiungere una feconda unita’ sulla difesa e sulla promozione dei valori di fondo”.

Il vice presidente della commissione Sanita’ del Senato Cesare Cursi ha espresso grande soddisfazione per l’approvazione dell’ordine del giorno che chiede il riesame del decreto che modifica le quantita’ massime detenibili di cannabis.

‘E’ il segno che certe preoccupazioni sono nel dna sia della maggioranza che dell’opposizione e che quanto abbiamo detto da subito, cioe’ che la norma e’ diseducativa, e’ stato compreso anche nell’altro schieramento’.
Nel testo firmato da 3 parlamentari di An (Cursi, Gramazione e Totario) da tre senatori di Forza Italia (Bianconi, Tomassini e Massidda) e da 4 della Margherita (Binetti, Baio, Bosone, Caforio), si impegna il governo a riesaminare il decreto, ‘a predisporre azioni finalizzate alla prevenzione delle droghe e ad affrontare globalmente il problema della detenzione di sostanze stupefacenti’.
Nel documento si legge ancora che il problema delle tossicodipendenze, nelle sue molte forme, ‘richiede una grande prudenza e va affrontato contestualmente in tutti i suoi aspetti’ e che qualsiasi modifica alle discipline vigenti richiede l’attivazione di tavoli di confronto’.

“Un disastro. Un clima da dilettanti allo sbaraglio”. Piergiorgio Massida, vicepresidente del gruppo Dc-Mps in commissione Sanita’ al Senato, commenta cosi’ l’inciampo della maggioranza sull’ordine del giorno che censura il recente decreto Turco per il raddoppio della dose personale di cannabis.

“Quello delle tossicodipendenze- sottolinea- e’ un tema che non puo’ essere ridotto agli schieramenti, non si puo’ ragionare in termini di maggioranza e opposizione”. E non risparmia le critiche: “Un relatore senza esperienza, che ricatta i colleghi di maggioranza minacciando le dimissioni, un presidente senza esperienza, un sottosegretario senza esperienza: c’e’ stato un clima di estrema confusione”.

Laura Bianconi, senatrice di Fi, e’ stata la presentatrice dell’Odg che ha raccolto un consenso trasversale contro le nuove norme varate dal ministro Turco in tema di dosi di cannabis . L’ ordine del giorno presentato dalla capogruppo di Fi, Laura Bianconi, e’ stato sottoscritto da numerosi senatori tra cui Tomassini, Ghigo, Carrara, Lorusso per chiedere la revoca ‘dell’irresponsabile decreto’ del ministro Turco che prevede l’innalzamento del principio attivo di cannabis, detenibile per uso personale, portandolo fino a 1000 milligrammi.

‘In commissione, in poco piu’ di due ore, abbiamo assistito all’ennesima contraddizione all’interno della maggioranza, quando, su richiesta della senatrice Binetti, ho accettato la sua riformulazione su parti non sostanziali del nostro ordine del giorno, affinche’ sia lei che altri senatori della maggioranza, lo potessero votare. Come poi e’ avvenuto – sottolinea la senatrice Bianconi – alcuni esponenti del centro-sinistra hanno cercato di impedirne la votazione, in palese violazione del regolamento, cercando di dissuadere i senatori che liberamente lo avevano riformulato e sottoscritto, ad appoggiarlo. Un grave episodio che – prosegue – mi auguro non si ripeta e che, ancora una volta, dimostra come sui temi etici ci sia un’ampia trasversalita’, che va oltre gli schieramenti politici’.

‘Il messaggio fortemente sbagliato del ministro Turco sull’uso delle droghe- conclude Bianconi- non poteva essere condiviso da quegli esponenti della maggioranza che condividono i nostri valori’.

“Forti dubbi di legittimita’ alla commissione Sanita’ del Senato, in merito al parere espresso sulla Finanziaria”. A lanciare al denuncia, e’ Sandra Monacelli (Udc), segretario della commissione, secondo cui “Il parere andava dato perentoriamente entro le ore 13 di oggi: il presidente Marino, a causa del protrarsi della discussione, ha telefonicamente chiesto (a chi?) una deroga che e’ stata concessa, ci ha riferito, ‘purche’ in tempi ragionevoli’. Alla fine, il parere e’ stato registrano alle ore 13,31”.

“Va detto, per inciso, che- prosegue l’esponente centrista- lo sforamento dei tempi e’ stato provocato dalla discussione su un odg, che impegnava il governo a riesaminare il decreto sull’innalzamento del principio attivo di cannabis per uso personale, con il poco edificante spettacolo di una maggioranza arrivata a tirarsi reciprocamente addosso gli stracci a causa dei contrasti tra la relatrice, la diessina Fiorenza Bassoli, Rifondazione e Verdi, da una parte, e Margherita e Idv dall’altra. Alla fine- spiega Monacelli- l’odg e’ passato con 21 favorevoli (con il peso determinante del centrodestra), tre contrari (Rifondazione e Verdi), un astenuto (il presidente Marino)”.

“Pur di avere il via libera sulla Finanziaria- aggiunge la senatrice Udc- la maggioranza ha, comunque, creato, anche in commissione Sanita’, una serie di gravi precedenti che rappresentano una pericolosa deriva regolamentare.
La questione- precisa Monacelli- non e’ chiusa qui: l’Udc e gli altri partiti di centrodestra hanno fatto mettere a verbale i forti dubbi di legittimita’ sulla formulazione di questo parere che- conclude- appare fortemente viziato nella sua regolarita'”.

‘In commissione Sanita’ e’ passato con i voti dell’Ulivo e della Cdl un ordine del giorno che censura l’operato della ministra Turco in materia di distinzione tra spaccio e consumo di sostanze stupefacenti’. Questa la dichiarazione a chiusura della commissione Sanita’ delle senatrici del Prc Erminia Emprin e Tiziana Valpiana.

‘La discussione si e’ svolta su una proposta, tra gli altri, delle senatrici Binetti e Baio Dossi, recepita dalle opposizioni. Il testo approvato affronta in maniera riduttiva e semplicistica la questione delle dipendenze e confonde ancora una volta lo spaccio con il consumo. L’odg approvato trascura le politica dei servizi e di riduzione del danno su cui migliaia di operatori ogni giorno spendono tempo ed energie con risultati soddisfacenti. Si tratta comunque di una palese violazione di elementi significativi del programma dell’Unione, che punta non solo ad abrogare la legge Fini Giovanardi ma ad estendere la politica dei servizi ed a affrontare il problema in termini pragmatici senza preclusioni nei confronti dei consumatori e di sperimentazioni che all’estero hanno diminuito le morti per overdose, ridotto le infezioni e la trasmissibilita’ di malattie’.

‘Si tratta di un fatto grave – concludono le senatrici Prc – in cui ci si attarda a discutere sulla quantita’ di sostanze possedute invece di confrontarsi con le situazioni reali. Quanto accaduto oggi e’ una forzatura del percorso di confronto e partecipazione attivato dal governo sul quale coerentemente noi ci attestiamo, invitando la maggioranza a riprendere il dialogo e il confronto’.