Nessuno sconto di pena, da parte di una corte federale americana, per l’ex capo della Cia ad Algeri, Andrew Marvin Warren, che, nel marzo di quest’anno era stato condannato a 65 mesi di reclusione per avere, nel febbraio del 2008, drogato e violentato due ragazze negli uffici dell’Agenzia della capitale nordafricana. Warren, dopo che il caso era scoppiato, era stato ‘invitato’ dalla Cia a lasciare la sede di assegnazione e a rientrare negli Stati Uniti.
La corte federale non ha quindi tenuto in nessun conto la linea di difesa approntata da Warren e dal collegio di avvocati che lo ha assistito, secondo cui quanto accaduto, ed ammesso dall’ex 007, era da mettere in relazione allo stress post-traumatico attribuibile alla quotidiana tensione causata dal lavoro, oltre che dalla dipendenza dalla droga.
Tra le accuse contestate a Warren anche quella di avere abitualmente consumato cocaina, spesso impugnando la sua pistola, una Glock calibro 9, la ‘pistola delle spie’.
Andrew Marvin Warren, 42 anni, e’ stato licenziato dalla Cia nel marzo del 2009, pochi mesi dopo il suo rientro forzato negli Stati Uniti, quando il caso della violenza alle due ragazze – la cui identita’ non e’ mai stata resa nota – e’ esploso. A sua giustificazione, l’ex 007 ha detto di avere avuto con le due ragazze dei rapporti sessuali, ma nell’ambito di relazioni sentimentali.
La vicenda, come naturale, ha generato un fitto scambio di mail tra i vari uffici della Cia, ‘puntualmente’ venuti fuori con il caso WikiLeaks.