Si avvicinano forse giorni piu’ difficili per i fumatori anche in Spagna, uno delle ultime roccaforti europee per bar e ristoranti aperti a sigari e sigarette: la corte superiore della capitale spagnola ha bocciato per vizio di forma le norme permissive in vigore dal 2006 nella capitale spagnola.
La sentenza riapre in Spagna il dibattito sul divieto o meno del fumo. La potente Organizacion de Consumidores e Usuarios (Ocu) ha subito chiesto al governo del premier socialista Jose’ Luis Zapatero una nuova legge nazionale che vieti effettivamente di fumare in tutti i locali pubblici, compresi bar e ristoranti, senza deroghe o eccezioni.
Per ora, nonostante la legge ‘anti fumo’ del 2006, il paese rimane uno degli ultimi bastioni europei della nicotina pubblica. Secondo una recente inchiesta pubblicata da Abc, in Spagna solo il 26% dei ristoranti sono ‘libres de humo’. La percentuale paradossalmente e’ anzi in aumento (38% nel 2007) dall’entrata in vigore della legge ‘anti-fumo’ del 2006.
La norma introdotta dal governo Zapatero nel 2006 ha vietato in teoria il fumo in uffici e locali pubblici. In bar e ristoranti sotto i 100 metri quadrati impone ai titolari di scegliere se vogliono essere ‘fumadores’ o vietare il fumo.
Quasi tutti hanno scelto la prima opzione. Al di sopra dei 100 metri quadrati devono prevedere una separazione fra la parte fumatori e quella non.
Ma la legge e’ largamente disattesa, anche perche’ la sua applicazione e’ affidata alle Comunita’ autonome, le regioni, alcune delle quali l’hanno largamente ammorbidita, come Madrid.
Le norme applicative approvate nel 2006 per la capitale, a guida Partido Popular, permettono in pratica di fumare anche nelle aziende e non impongono una separazione netta fra spazi per fumatori e non, prevista dalla legge nazionale. Queste norme sono state ora bocciate dalla giustizia madrilena.
Piu’ della meta degli spagnoli, secondo un recente sondaggio, ritiene che la legge anti-tabacco non venga applicata. Secondo il padre della normativa del 2006, Manuel Onorve de Torre, il governo socialista si avvierebbe verso un effettivo divieto del fumo per bar e ristoranti. Ma non e’ chiaro ancora quando.
La situazione attuale e’ fra l’altro un elemento negativo per molti turisti stranieri, ormai abituati a locali senza fumo nei loro paesi, che spesso rimangono perplessi davanti all’aria irrespirabile di bar e ristoranti a Madrid, Valencia o Palma di Maiorca.
Questo mentre nel vicino Portogallo dall’anno scorso 2008 e’ in vigore una legge che vieta il fumo in tutti i locali sotto i 100 m2 e impone norme rigide di ventilazione e separazione per le zone fumatori in quelli piu’ grandi. Ma i portoghesi, tradizionalmente grandi fumatori, si sono immediatamente adeguati.