Don Andrea Gallo l’aveva definito “l’inganno droga”. L’inganno di un sistema che invece di comprendere le cause e prendersi cura delle vittime, insiste in un atteggiamento proibizionista e in malafede che dimentica la storia (il proibizionismo americano sull’alcol) e nega le evidenze. In nome di questa ottusità, la legislazione italiana ha perseguito per anni la repressione e la carcerazione come unico deterrente di una domanda, che è invece esplosa, insieme alle sostanze illegali in circolazione. Attenzione alle parole che usiamo, ricordava Don Gallo. La liberalizzazione c’è già oggi: è la legalizzazione, la regolamentazione che dobbiamo perseguire in nome di un atteggiamento laico che abbia l’informazione, la prevenzione, la riduzione dei danni e la cura come pilastri; insieme alla repressione puntuale del narcotraffico e delle connessioni mafiose che ne traggono profitto. La Corte Costituzionale ha accolto lo scorso 12 febbraio l’eccezione di costituzionalità della Fini-Giovanardi, illustrata nell’udienza dall’avvocato Giovanni Maria Flick, di Genova e amico di don Gallo. Ma già a ottobre, una decina di reti e associazioni riunite a Firenze, avevano proposto alla Comunità San Benedetto di raccogliersi a Genova “ nel solco di Don Gallo”, per rilanciare il movimento e tentare di modificare quell’impianto legislativo così obsoleto e impregnato di furore ideologico. Una legge responsabile di avere contribuito enormemente a riempire le carceri del nostro Paese, senza intaccare minimamente né la domanda né l’offerta di droghe in Italia.
Il 28 febbraio e il 1 marzo saremo dunque a Genova, a Palazzo Ducale, al meeting intitolato “Sulle orme di Don Gallo”. Genova riveste un doppio valore simbolico, in quanto proprio a Genova nel 2000 si tenne l’ultima “vera” Conferenza Governativa sulle Droghe, convocata dall’allora Ministra Livia Turco per promuovere una discussione aperta fra tecnici, operatori, consumatori, giuristi, scienziati, associazioni. E dove l’allora Ministro della Salute Veronesi aveva autorevolmente proposto di sperimentare la legalizzazione della cannabis: inascoltato e ignorato, purtroppo.
In Italia la “lotta alla droga” si è tradotta in una vera e propria guerra ai drogati e alle loro famiglie (abbiamo usato volutamente la definizione di “drogati”, in ricordo del significato simbolico di menzogna che Don Gallo gli affidava): una guerra che ha riempito le carceri e mietuto tante vittime. Ricordiamo Stefano Cucchi, Aldo Bianzino e tanti altri che hanno perso la vita per una persecuzione insensata. E vogliamo anche ricordare le condizioni inumane delle carceri per cui l’Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti umani per trattamenti crudeli e degradanti. Fino a che punto siamo disposti a continuare in questa follia? E vogliamo ricordare che con l’attuale sistema anche i servizi pubblici delle dipendenze, prima ancora che le comunità, stanno subendo l’attacco più insidioso, vittime di un modello di Sanità Pubblica sempre meno universalistico e sempre più improntato a logiche privatistiche. La Riduzione dei Danni è ormai quasi scomparsa e ricomincia in Italia la conta della diffusione delle infezioni da Hiv e di epatiti.
Da Genova, ridaremo voce ai consumatori, alle tante associazioni e a chi ha saputo con lungimiranza proseguire studi, sperimentazioni e servizi non arrendendosi alle logiche di un Dipartimento Nazionale Antidroga arroccato su posizioni ideologiche e di conservazione del potere. Il Dipartimento va riformato, ridando protagonismo agli operatori, ai territori, e riprendendo un dialogo interrotto da troppo tempo con le Regioni. Nel solco di Don Gallo!
Articolo di Redazione
Fabio Scaltritti, Comunità San Benedetto al Porto di Genova, presenta la due giorni di Genova per la rubrica di Fuoriluogo sul Manifesto del 26 febbraio 2014. Info su genova2014.fuoriluogo.it.