Uno studio pubblicato pochi giorni fa da JAMA Psychiatry intitolato “Recent Trends in the Prevalence of Marijuana Use and Associated Disorders in the United States” ha smentito un recente report pubblicato dalla stessa rivista che nell’autunno del 2015 riferiva, a fronte di un raddoppio degli utilizzatori nell’ultima decade, come il 30% dei consumatori di marijuana negli Stati Uniti soffrisse di disturbi correlati al consumo di cannabis.
I ricercatori della Washington School of Medicine di St. Louis hanno valutato i trend nell’uso di marijuana e la prevalenza di disturbi correlati al consumo di cannabis durante gli anni dal 2002 al 2013. I ricercatori hanno determinato che l’uso auto-riferito di cannabis da parte degli adulti è aumentato di circa il 20 per cento, ma che le segnalazioni di disturbi correlati al consumo di cannabis in realtà è diminuito nel corso di questo stesso periodo. La prevalenza d’uso si sarebbe attestata al 12,5% della popolazione adulta. Altri recenti studi riportati da NORML hanno riferito che il tasso di consumo di cannabis da parte degli studenti delle scuole superiori è oggi significativamente più basso di quanto non fosse 15 anni fa.
Va precisato che lo studio dell’autunno 2015, nonostante indicasse un raddoppio del consumo in dieci anni, riportava un dato di prevalenza più basso, fermo al 9,5%. Evidentemente il tasso di prevalenza di partenza (4% nella popolazione adulta nel 2001/2002) era ampiamente sottostimato, proveniendo da interviste faccia a faccia di un censimento dei lavoratori statunitensi, mentre il nuovo studio dell’Università di St Louis si è basato su interviste anonime.
“Siamo di fronte ad un aumento dell’uso di marijuana”, ha dichiarato Richard Grucza, a capo della ricerca della Washington School of Medicine di St. Louis “ma il nostro studio non ha notato alcun aumento dei problemi legati marijuana. Certo, alcune persone stanno avendo disturbi correlati al consumo di cannabis per cui dovremmo restare vigili, ma non sta cadendo il cielo. ”