Il governo del Nuovo Galles del sud ha esteso in via definitiva le operazioni del centro aperto nel 2001 nel quartiere a luci rosse di Kings Cross a Sydney, in cui i tossicodipendenti possono iniettarsi sotto supervisione medica. La premier statale Kristina Keneally ha annunciato oggi la decisione di concludere la fase sperimentale e di rendere permanente la struttura, pur mantenendo il monitoraggio della polizia e del dipartimento sanita’. Fino allo scorso aprile, il centro aveva assistito oltre 12 mila consumatori di droghe, distribuito piu’ di 300 mila siringhe e aghi sterili e trattato piu’ di 3500 casi di overdose senza alcun decesso. Il governo vuole dare certezza al centro perche’ ha avuto un effetto positivo nella vita di molti, ha detto la premier. ”In un mondo ideale, non ve ne sarebbe bisogno, ma realta’ e’ differente e il centro ha dato aiuto alle persone che sono piu’ a rischio”, ha detto. Il Medically Supervised Injecting Centre e’ stato dall’inizio al centro di polemiche, per il timore che portasse ad un aumento di reati e di uso di droga nell’area, ma secondo un rapporto del Bureau statale di ricerca sul crimine, appena pubblicato, solo una piccola proporzione degli incidenti di cessione, traffico e possesso di droga a Kings Cross si e’ verificata entro 50 metri dal centro negli ultimi 10 anni. La direttrice medica del centro, Ingrid Van Beek, si e’ detta soddisfatta che il lavoro del suo personale sia stato finalmente riconosciuto. E ha ricordato che i servizi offerti aiutano a prevenire le morti da overdose in episodi che altrimenti si verificherebbero in parchi, gabinetti pubblici o nei vicoli e senza supporto medico.