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palazzo_consiglio_regionale_triesteCon un voto a larga maggioranza, contrari i consiglieri Riccardo Riccardi, Roberto Novelli e Bruno Marini (Forza Italia), Luca Ciriani (Fratelli d’Italia), Barbara Zilli (Lega) e Claudio Violino (Misto), il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha dato il via libera ieri alla “legge voto” che invita il Parlamento ed il Governo a riformare il Testo Unico sugli stupefacenti nella direzione auspicata dalle associazioni che in questi anni, riunite nel Cartello di Genova, hanno avviato una campagna per la riforma delle politiche sulle droghe in Italia.

Il testo approvato a Trieste infatti riprende il testo del progetto di legge elaborato dal gruppo di lavoro promosso dalla Società della Ragione e poi sostenuto dal Cartello di Genova che riforma la legge 309/90 nella sua parte penale e richiede di affrontare “lo scottante problema di un ripensamento globale delle pene detentive in Italia e della definizione in particolare di misure alternative alla reclusione”.

Ricordiamo che il testo della proposta di legge a prima firma dell’Onorevole Fossati (Camera 3413) – ora presentato anche al Senato dal Senatore Lo Giudice (S 2399) – si apre con la definizione della liceità del consumo personale di sostanze, e prevede – oltre all’eliminazione delle sanzioni amministrative – anche la non punibilità della coltivazione, anche associata, di piante di cannabis ad uso personale. Inoltre il testo sostenuto dalle associazioni delinea una armonizzazione delle pene previste per spaccio e traffico rispetto al sistema penale italiano, nonchè una revisione dell’impianto previsto per l’esecuzione penale rispetto ai detenuti tossicodipendenti e all’accesso alle misure alternative alla detenzione. el corso del dibattito in aula è stato presentato un emendamento da parte del M5S che voleva introdurre anche il sostegno alla legge di regolamentazione legale dei derivati della cannabis presente in Parlamento, emendamento però respinto.

«Diventiamo la prima Regione che spinge Governo e Parlamento verso una riflessione rispetto al sistema carcerario», ha esordito in consiglio la prima firmataria del provvedimento regionale, la consigliera PD Silvana Cremaschi, come riferito oggi dal Messaggero Veneto. E si tratta in effetti di un fatto politico importante se pensiamo che il Friuli Venezia Giulia è pur sempre la Regione della Presidente Debora Serracchiani, che è anche Vice Segretaria del Partito Democratico.