Un nuovo impulso al coinvolgimento del Movimento Internazionale di Croce Rossa nell’aiuto ai tossicomani è venuto in occasione della Riunione della Commissione Salute della Federazione Internazionale, che si è svolta il 29 aprile a Ginevra sotto la presidenza di Asha Mohammed, della Croce Rossa Keniota. Lady Jocelyn Keith, della Croce Rossa Neozelandese, ha presentato il documento intitolato “Per un nuovo impegno verso una politica umanitaria nel campo delle tossicodipendenze, basato sulla ragione e sulla compassione, che generi un’azione libera dalle ideologie, dalla violenza, dallo stigma e dalla discriminazione”. Il documento, che reperisce in pieno le raccomandazioni dei due “Rome Consensus” sulle tossicodipendenze, firmati a Roma nel 2005 e nel 2007 complessivamente da 44 Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, è stato approvato all’unanimità. In esso si invitano la Federazione Internazionale e le Società Nazionali ad adottare misure di salute pubblica, advocacy e riduzione del danno volte ad umanizzare il fenomeno delle tossicodipendenze attraverso una forma di assistenza basata sulla ragionevolezza e privata di ogni pregiudizio. In particolare, si raccomanda alle Società Nazionali di includere pratiche di riduzione del danno da abuso di sostanze nelle loro azioni in tema di prevenzione della salute, di sviluppare i propri servizi verso le persone più vulnerabili – con particolare riguardo verso quelle che vivono ai margini o che sono stigmatizzate per i propri comportamenti e stili di vita -, di coinvolgere i giovani ad assumere un ruolo leader nella advocacy a tutti i livelli, nell’ impianto, nella implementazione e nel monitoraggio delle attività antidroga da parte della Croce Rossa. Uno speciale ringraziamento è stato tributato al ruolo leader nel settore giocato dalla CRI e dal suo Presidente, che ha partecipato alla riunione in qualità di “special guest”. (com/ma)
Droga: lanciata a Ginevra la nuova strategia mondiale della Croce Rossa
Articolo di Redazione
La Commissione Sanità approva i documenti del “Rome Consensus”