Un nuovo rapporto parlamentare ha raccomandato al Governo francese diverse opzioni per modernizzare il processo penale francese, compresa la depenalizzazione di tutti gli usi di droga.
Due membri dell’Assemblea Nazionale francese, Eric Poulliat del partito di governo En Marche, e Robin Reda del partito repubblicano di centro destra, sono stati incaricati dal governo di studiare le politiche sulla droga in Francia e raccomandare modifiche per alleviare la pressione sul sistema giudiziario del paese. Malgrado la redazione congiunta della relazione finale, i due deputati si sono differenziati nelle loro raccomandazioni finali per la riforma legislativa. Hanno così deciso di suggerire al governo di scegliere tra due opzioni per rispondere al consumo e al possesso di droghe per uso personale.
Poulliat ha proposto che chiunque trovato in possesso di farmaci debba affrontare una multa fissa tra 150 e 200 EUR. Se una persona non paga la multa entro un tempo assegnato, dovrà affrontare procedimenti penali. Questo approccio lascerebbe anche alla discrezione del singolo ufficiale di polizia decidere se perseguire o meno penalmente il reo. Reda ha invece proposto che l’uso e il possesso di droghe personali debbano essere legalmente declassati a un reato non penale (una contravvenzione), ponendo così fine alla possibilità di perseguire penalmente. Qualcuno trovato in possesso di droghe si troverebbe di fronte a una multa e l’importo che sarebbe tenuto a pagare potrebbe aumentare in seguito a reiterate detenzioni, ma senza incorrere mai nella reato penale; in altre parole, la depenalizzazione dell’uso e del possesso di droghe personali.
Le modifiche legislative proposte riguarderebbero non solo la cannabis, bensì tutti le droghe attualmente illegali. Benjamin Jeanroy – co-fondatore e responsabile della politica sulle droghe nell’organizzazione di riforma francese “action tank” ECHO – ha dichiarato a Talking Drugs che “le leggi sulle droghe in Francia non fanno distinzioni tra sostanze illecite, non c’è distinzione legislativa tra cannabis e qualsiasi altra droga, la relazione non può definire modalità specifiche solo per la cannabis: il fatto che le raccomandazioni influenzino la legge su tutte le droghe illegali è probabilmente la parte cruciale di questo rapporto“.
La legge francese afferma che il possesso di droghe per uso personale può essere punito fino a 10 anni di carcere o con una multa fino a 7,5 milioni di euro. Tuttavia, tali punizioni estreme sono rare e le condanne di possesso spesso comportano multe o avvertimenti molto più piccoli. Ciononostante, i singoli poliziotti hanno una vasta discrezionalità su come gestire i reati di droga – e la polizia francese è stata accusata di tattiche discriminatorie, in particolare nei confronti delle persone di colore. E’ evidente che se rimanesse una discrezionalità della polizia nel definire la qualità dell’infrazione, probabilmente tale rischio discriminatorio potrebbe venire addirittura accentuato.
Va rilevato come l’obiettivo di entrambe le raccomandazioni di riforma proposte è quello di decongestionare il sistema di giustizia penale, non certo di alleviare i danni della criminalizzazione sulle persone che fanno uso di droghe. Robin Reda ha affermato che ridurre il numero di persone perseguite per uso di droghe consentirebbe alla polizia e ai tribunali di concentrarsi sulla “lotta contro il traffico”.
Il rapporto arriva quando il governo del presidente Emmanuel Macron si prepara a intraprendere una revisione del sistema giudiziario penale del paese, di cui la politica sulle droghe è un elemento integrante. Macron aveva sostenuto la depenalizzazione della cannabis prima di essere eletto, anche se la sua posizione attuale sulla più ampia riforma della legge sulla droga non è chiara. Nel suo libro del 2016, Révolution, ha specificato che il “regime di contravvenzioni [reati non penali] sarebbe sufficiente per sanzionare [l’uso di cannabis]”. Il suo ministro degli Interni, Gérard Collomb, nel maggio 2017 ha affermato che la cannabis sarebbe stata declassata in un reato non criminale nel giro di pochi mesi, anche se quella riforma non si è mai realizzata.
[fonte Talking Drugs]