Gli Stati Uniti si preparano a ritirare le loro truppe dall’Afghanistan lasciando sul terreno una grande sconfitta: la perdita della battaglia contro l’industria dei narcotici, uno dei più grandi fallimenti della strategia dell’amministrazione Obama per porre un freno alla produzione di oppio nel Paese. Dal 2002 Washington ha investito sette miliardi di dollari per combattere i gruppi che producono droga, ma negli ultimi anni il mercato è esploso, spinto dall’aumento di richieste, con gruppi di ribelli all’interno dello stato che stanno sempre più mettendo le mani sul redditizio affare. La notizia è riportata dal Washington Post che cita funzionari americani dell’anti-narcotici. I papaveri da oppio, da cui si estrae l’eroina, avranno un ruolo fondamentale nell’economia e nella politica del Paese, facendo svanire due obiettivi fondamentali per gli Stati Uniti e la comunità internazionale: la lotta contro la corruzione e l’indebolimento del controllo del mercato della droga da parte dei fondamentalisti islamici. Il tutto avviene con il benestare del nuovo governo afghano che ha mollato la stretta e diminuito gli sforzi per contrastare il crescente mercato. Molti membri dell’élite del Paese sono diventati sempre più dipendenti dal commercio di droga a causa della diminuzione degli aiuti internazionali, ha detto Jean-Luc Lemahieu, consigliere speciale delle Nazioni Unite in Afghanistan.