Un accordo efficace per la lotta al narcotraffico, che “garantisce” “l’indipendenza” dei paesi. Il governo ecuadoriano celebra l’intesa siglata da Quito e Washington per combattere il traffico internazionale di stupefacenti. E lo fa senza celare la polemica nei confronti della Colombia, paese che ha firmato un’altra – ma molto criticata – intesa con gli Stati Uniti. L’Ecuador, ha spiegato il ministro de gobierno Gustavo Jalkh, ha firmato un accordo che “garantisce l’indipendenza” del paese. “La presenza del cooperante (gli States, ndr) e’ un accompagnamento in qualita’ di osservatore. Chi prende le decisioni e’ l’autorita’ ecuadoriana”, ha spiegato. L’intesa, stilata lo scorso 25 agosto, prevede investimenti statunitensi per circa sette milioni di dollari in tre anni.
Ma le operazioni di polizia internazionale e intelligence nate dall’accordo verranno sempre coordinate da Quito.
L’Ecuador, al pari di altri paesi della regione, ha nelle settimane scorse attaccato duramente il patto con cui la Colombia ha ceduto all’esercito degli Stati Uniti la logistica di almeno sette basi militari sul proprio territorio. Un accordo redatto per incentivare azioni contro guerriglia e il narcotraffico, ma che per molti e’ uno strumento attraverso il quale Washington conferma la sua presenza – e la sua presunta minaccia – militare, nella regione. L’accordo contestato, inoltre veniva siglato da Bogota’ e Washington proprio una volta scaduta la concessione decennale della base di manta in Ecuador all’esercito stelle e strisce. Il governo di Rafael Correa decise di non rinnovare l’uso della base proprio in omaggio a una linea di maggiore indipendenza dei paesi andini dalle attivita’ strategico-militari degli States.