Martedì scorso l’assessore Regionale alla Sanità dell’Emilia Romagna Sergio Venturi aveva risposto a due question time delle consigliere Giulia Gibertoni (M5s) e Marcella Zappaterra (Pd) sulla disponibilità della cannabis terapeutica affermando che “sono stati pochi i casi segnalati di carenza e indisponibilità”.
Non l’hanno presa benissimo i pazienti, che da mesi vagano per la regione e per tutto lo stivale alla ricerca di qualche grammo di cannabis, come abbiamo più volte raccontato. “Non sappiamo quale sia il sistema di rilevazione del fabbisogno da parte della regione, ma evidentemente fa fatica a registrare la realtà.” si legge infatti nel comunicato inviato dal Comitato Pazienti Cannabis Medica. Una “realtà con la quale si scontrano invece tutti i pazienti che si curano con cannabis terapeutica, da quasi un anno a questa parte.”
Secondo il Comitato infatti le farmacie contattate in questi giorni “sul territorio regionale tutte e tre hanno terminato le quantità di cannabis terapeutica giunte in questi giorni, peraltro in quantità molto inferiore agli ordini effettuati. E rimangono moltissime ricette non evase.”
Sono arrivate infatti a fine gennaio le prime scorte di cannabis importata dall’Olanda (solo di tipo Bediol e Bedrocan) ma in quantità inferiore alle richieste delle farmacie e, come ampiamente preventivato anche dalle associazioni qualche settimana fa, inadeguate rispetto alla domanda reale del territorio. Sono 814 i pazienti trattati con cannabis nel territorio regionale, per un fabbisogno stimato dalla Regione di 37kg per il 2018. Fabbisogno che, probabilmente comunque sottostimato come quello nazionale, non tiene conto forse del fatto che proprio in Emilia Romagna vi sono alcune delle farmacie riferimento nazionale per le preparazioni galeniche a base di cannabis terapeutica che operano di fatto su tutto il territorio nazionale.
I pazienti comunque non si danno per vinti e prendono “atto della disponibilità della Regione Emilia Romagna a monitorare la situazione“. “Da oggi – si legge nel comunicato – inviteremo tutti i pazienti dell’Emilia Romagna che dovessero trovare ritardi superiori ai 7 giorni dall’inoltro della ricetta alla farmacia a segnalare la cosa a noi e al servizio regionale apposito con le modalità rese disponibili sul sito www.pazienticannabismedica.org ed inviteremo chi è da troppo tempo senza terapia a inoltrare formale diffida alle autorità preposte.”
Aggiornamento 2 febbraio 2018, ore 17: l’assessorato alla Sanità ha annunciato in una nota che è “stata data la disponibilità, da parte della Regione, a un incontro con i rappresentati del Comitato. Incontro che si terrà lunedì prossimo, con l’obiettivo di esaminare il complesso delle questioni legate all’uso della cannabis.”
Qui sotto trovate il fac-simile della segnalazione, da adattare a seconda della propria situazione. Sembra utile precisare che tale azione è rivolta ai soli pazienti residenti in Emilia Romagna. Per i pazienti di altre regioni potete trovare qui un modulo generico.
A: Antonio.Brambilla@regione.emilia-romagna.it
CC comitatopazienticannabismedica@gmail.comOGGETTO: segnalazione mancata fornitura cannabis terapeutica
Io sottoscritta/o ____________________segnalo che in data ___/_____/_____ ho presentato una prescrizione per la fornitura di______________________presso la farmacia _____________________ sita a ________________la quale non ha potuto soddisfare la mia richiesta per mancata disponibilità del medicinale.
Non avendo avuto rassicurazione sui tempi di fornitura/essendo necessari più di 7 giorni dalla richiesta per ricevere il medicinale _____________________ sono a segnalare alle autorità sanitarie regionali competenti la messa a rischio della continuità terapeutica e quindi la possibile lesione del mio diritto di cura. Resta inteso che mi riservo ogni ulteriore azione a difesa del mio diritto alla salute.
Con la presente autorizzo al trattamento dei dati qui contenuti per le procedure necessarie alla gestione della mia segnalazione.
In attesa di un cortese cenno di riscontro, porgo cordiali saluti.
In fede