Sara’ operativo entro la fine dell’anno il nuovo Centro mediterraneo di lotta contro la droga, con sede a Tolone, la cui creazione e’ stata decisa il 22 maggio nel corso della Conferenza dei ministri degli interni del Mediterraneo occidentale (Cimo), che si e’ tenuta a Nouakchott, in Mauritania. Lo ha assicurato il ministro degli interni francese Miche’le Alliot-Marie che ha visitato i locali assieme al collega spagnolo Alfredo Perez Rubalcaba. La lotta contro la droga ‘implica un’azione comune’ di tutti i paesi interessati, che siano quelli che consumano stupefacenti, quelli di transito della droga, o quelli dove si produce, ha aggiunto la signora Alliot-Marie, ‘perche’ nessun paese puo’ lottare da solo contro una minaccia che ignora le frontiere’. Il Centro di inchiesta e coordinamento della lotta anti-droga nel Mediterraneo’ (Ceclad-M), secondo quanto deciso dalla Cimo (composta da dieci paesi: Algeria, Marocco, Mauritania, Tunisia, Spagna, Francia, Italia, Malta e Portogallo) raggruppera’ circa 15-20 persone delegate dai servizi specializzati di polizia, gendarmeria, dogane, appoggiate dalle Marine nazionali, ha spiegato la ministra aprendo un colloquio europeo sulla lotta contro la droga. Secondo le ultime statistiche Onu, 64,9 tonnellate di cocaina, 14,8 di eroina e 661,3 di cannabis sono state sequestrate nel 2006 nell’insieme dei paesi mediterranei, che stanno cercando di organizzarsi specie per individuare le navi sospette e bloccarle. Il traffico oggi passa dall’Africa occidentale, e attraverso i deserti del Sahel e del Sahara arriva al Mediterraneo da cui la droga salpa per l’Europa grazie a battelli con motori da 1.000 cavalli che vanno a 90 km l’ora, ha spiegato ai due ministri l’ammiraglio Jean Tandonnet, prefetto marittimo di Tolone.