Alle prossime elezioni presidenziali dalle 300 mila alle 900 mila persone non potranno votare, perche’ hanno perso il diritto ad esercitare questo diritto. Molti lo hanno perso a causa di condanne per droga.
Secondo l’articolo pubblicato dal Florida Times-Union il 23 ottobre, (intitolato “Advocates Seek Changes in Fla Felon Rights System”), molti ex pregiudicati, che dovrebbero avere il loro diritto ripristinato non si registrano perche’ non ne sono al corrente, e gli organi statali per la registrazione al voto spesso perdono le tracce di queste persone. D’altro canto, molti sono registrati anche se il loro diritto non e’ stato ripristinato. “Questi sono segnali che il sistema non funziona perfettamente”, ha dichiarato Mark Schlakman, responsabile del Centro studi per i diritti umani dell’universita’ dello Stato della Florida.
Schlakma e altri sostenitori dei diritti civili chiedono due interventi nel sistema, per migliorarlo, anche se e’ tardi per vederli attuati nelle presidenziali del 4 novembre.
“Una volta scontata la pena, inclusa la liberta’ vigilata o su cauzione, il condannato dovrebbe avere i diritti civili ripristinati, per esempio il diritto al voto, a fare parte di una giuria, e a lavorare in un ufficio pubblico”, conclude Schlakman.
Si legge nell’articolo del Times: “La Florida e’ uno dei dieci stati che non restituisce automaticamente i diritti civili. Lo scorso anno la legge e’ cambiata, accelerandoli per alcuni, ma per coloro che hanno commesso crimini piu’ gravi e il cui giudizio non e’ ancora terminato, essendo necessario l’approvazione del governatore e il voto favorevole di almeno due dei tre membri del Gabinetto statale. L’approvazione veloce non include: gli assassini, i sequestratori, gli stupratori, il primo grado per traffico di droghe, e il primo grado di furto con scasso”.