Occhio allo spinello in gravidanza. La “diffusa convinzione” che i prodotti della canapa siano caratterizzati da una trascurabile tossicita’ porta troppo spesso a sottovalutarne i rischi per il bebe’. Ma “i dati disponibili evidenziano l’esistenza di una diretta correlazione tra l’entita’ del consumo di derivati della cannabis in gravidanza e l’incidenza di alterazioni neurocomportamentali nel bambino”. Lo sottolineano Silvana Gaetani e Vincenzo Cuomo del Dipartimento di fisiologia e farmacologia Erspamer dell’Universita’ Sapienza di Roma, in uno studio presentato all’VIII Convegno nazionale scienze della vita, organizzato dal Consorzio interuniversitario Inbb e in corso a Roma. Marijuana e hashish “sono sostanze largamente abusate dalle donne in attesa nel Paesi occidentali”, affermano i ricercatori nella loro relazione. Un’abitudine nata dalla convinzione che lo spinello non comporti pericoli. Ma secondo i due studiosi non e’ cosi’, anzi. “Alla nascita possono essere presenti tremori e una ridotta capacita’ di tollerare gli stimoli visivi”, ma e’ “con la crescita che meglio si delineano i disturbi neurocomportamentali. A 3 anni sono stati evidenziati ritardi nello sviluppo del linguaggio e disturbi del pattern del sonno, mentre a 4 anni sono state descritte una ritta capacita’ nei test di percezione visiva, disturbi di memoria e attenzione, e difficolta’ di interazione”. Inoltre, alcune recenti indagini sui topi, eseguite fra gli altri dal team della Sapienza, suggeriscono che l’esposizione ai cannabinoidi nel pancione induce “sottili modificazioni neurocomportamentali nella prole”, e delle “anomalie nelle interazioni sociali”. Gli studi sugli animali di laboratorio sono stati condotti per valutare meglio l’effetto in base alla dose assunta dalla mamma. E i risultati sono allarmanti: secondo gli studiosi italiani, dunque, non e’ il caso di sottovalutare i pericoli per il bebe’ in arrivo, legato agli spinelli in gravidanza.