Una delle sostanze che contengono e che conferisce l’effetto allucinogeno a determinati funghi, chiamata psilocibina, si e’ rivelata infatti in grado di migliorare l’umore e ridurre l’ansia e la depressione dei malati terminali di cancro. Lo ha dimostrato un piccolo studio pilota pubblicato sugli ‘Archives of General Psychiatry’, condotto dai ricercatori del Los Angeles Biomedical Research Institute e della Johns Hopkins University (Usa).
Il team di psichiatri, dopo aver ottenuto con difficolta’ l’autorizzazione allo studio, ha testato l’effetto di una modesta dose di psilocibina (0,2 milligrammi per chilogrammo di peso) su un gruppo di 12 pazienti terminali fra i 36 e i 58 anni d’eta’, tutti affetti da forme piu’ o meno gravi di ansia e depressione. L’efficacia della sostanza, somministrata rigorosamente in ospedale e sotto stretto controllo medico, e’ apparsa evidente entro due settimane e fino a sei mesi dopo il trattamento. Un risultato che ha consentito ai malati di trascorrere serenamente gli ultimi momenti della loro vita.
Insomma, secondo gli studiosi si tratta di un sistema promettente per accompagnare i malati terminali al meglio verso la fine della loro vita, ma che dovra’ essere ulteriormente approfondito per assicurarsi di minimizzare ogni possibile rischio connesso con l’uso di una sostanza allucinogena.