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La guerra alla droga è stata “niente meno di un disastro”, è giunto il momento di studiare altre opzioni, come la depenalizzazione del possesso e la regolamentazione di produzione e fornitura.

Facendo riferimento alla legalizzazione dell’alcol negli Stati Uniti dopo 13 anni di proibizione, Ainsworth ha dichiarato: “dopo 50 anni di proibizione a livello globale, è tempo che i governi di tutto il mondo compiano questa riforma anche per quanto riguarda le droghe illegali.”

Il deputato laburista, che in passato è stato anche sottosegretario al Ministero degli Interni con delega alle droghe, ha aggiunto: “Il mondo della politica e del giornalismo devono dar vita a un dibattito franco e responsabile sulle alternative alla proibizione affinché sia possibile costruire un consenso fondato sul raggiungimento dei migliori risultati per i nostri figli e le nostre comunità”.

 “La proibizione non è riuscita a proteggerci.”

 “Consegnare il mercato della droga ai criminali provoca danni enormi e non necessario alle persone, alle comunità, ad interi Stati, con i più poveri che sono i primi ad esser colpiti”.

 “Spendiamo miliardi di sterline senza scalfire minimamente la reperibilità della droga.”

 “E’ tempo di chiudere la fallimentare guerra alla droga per far spazio ad una severa regolamentazione. Solo così il mondo sarà più sicuro e salutare, soprattutto per i giovani.”

 “Dobbiamo sottrarre alle organizzazioni criminali il commercio della droga e consegnarlo al controllo di medici e farmacisti.”

 Ainsworth ha invitato tutti coloro che vorranno partecipare al dibattito a sostenere “un’analisi indipendente, basata sull’evidenza, per esplorare tutte le opzioni possibili, tra le quali ulteriori finanziamenti per la guerra alla droga, la decriminalizzazione del possesso di droga e la legalizzazione della produzione e della fornitura.”

 “Un modo di procedere potrebbe essere una nuova valutazione d’impatto del Misuse of Drugs Act, in linea con i risultati della ricerca effettuata nel 2002 dalla commissione affari interni – tra i cui membri figurava David Cameron – che dia al governo la possibilità di esplorare alternative alla proibizione, come la regolamentazione.”

 “Quando ero sottosegretario al Ministero degli Interni ho potuto constatare l’inefficacia del proibizionismo nella riduzione del danno in GB, l’aumento di rapine, la consegna del commercio ai malviventi e l’aumento di infezioni da HIV.”

 “La mia esperienza come ministro della Difesa, durante la quale ho avuto specifiche responsabilità in Afganistan, mi ha mostrato che è proprio la guerra alla droga a creare le condizioni stesse che mantengono in vita il commercio illegale e indeboliscono lo sviluppo e la sicurezza internazionale.”

 “Da quando non sono più ministro ho la libertà di esprimere la mia vecchia opinione, cioè che mentre la guerra alla droga è stata avviata con le migliori intenzioni, essa si è rivelata niente meno di un disastro.”

 Ainsworth ha criticato la nuova strategia sulla droga del governo che vuole spostare l’attenzione dalla riduzione del danno al recupero, come la più efficace strada contro la dipendenza.

 “Il Ministro degli Interni ne parla come qualcosa di fondamentalmente differente da tutto quel che è stato finora tentato”, dice Ainsworth.

 “Nella misura in cui c’è una differenza, abbiamo però un danno potenziale perché si compie un passo indietro rispetto al principio di riduzione del danno, che è stato una delle ragioni principali alla base della diminuzione del reato di acquisizione negli ultimi anni.”

L’ex vice leader del Partito Conservatore, Peter Lilley, ha detto che “è l’ora che i politici smettano di fare di questo tema una questione tra tifosi”. “Dico da tempo che è necessario rompere il link tra droghe leggere e pesanti – legalizzando la cannabis e continuando a proibire quelle pesanti”, ha detto.  “Ma appoggio l’idea di Bob Ainsworth di fare un’analisi seria e basata sull’evidenza, che soppesi i pro e i contro dell’attuale sistema proibizionista confrontandolo con le alternative possibili, tra cui la depenalizzazione e la regolamentazione.”

 Il sottosegretario per la prevenzione del crimine, James Brokenshire ha detto: “la droga fa male, rovina vite intere. La legalizzazione non è la soluzione.”  “La depenalizzazione è una soluzione semplicistica che non tiene conto della complessità del problema e che ignora i gravi danni causati dall’assunzione di droghe.”  “La legalizzazione non considera le ragioni per cui si assumono droghe, né la miseria, il costo e le opportunità sprecate causate dalla dipendenza, che affliggono singoli individui, famiglie e comunità intere.”