Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento antidroga ancora per poco, al massimo fino alle prossime elezioni, diventa sempre più una figura patetica. Conduce la sua battaglia proibizionista come quel cavaliere che combatteva ma era morto.
Il problema è però costituito dal comportamento del ministro Riccardi che è il responsabile della politica sulle droghe. Se tace, è complice!
Speriamo che il biglietto aereo per Stoccolma se lo sia pagato di tasca propria il piccolo zar italiota; altrimenti chiederemo il conto al Presidente Monti (e alla Corte dei Conti).
Usa, Russia, Gran Bretagna, Svezia e Italia uniti contro la legalizzazione delle droghe, un no messo nero su bianco in un documento firmato ieri a Stoccolma. E’ quanto riporta, in una nota, il Dipartimento delle Politiche antidroga della presidenza del Consiglio. Rafforzare gli sforzi per proteggere i bambini e i giovani dalla droga, prevenirne l’uso, interrompere il ciclo della dipendenza da droghe attraverso l’offerta di una varieta’ di trattamento e servizi sanitari a coloro che soffrono di disturbi da uso di sostanze stupefacenti mirando ad un recupero completo, interrompere il traffico e la produzione di droga e promuovere mezzi di sostentamento alternativi nelle aree di coltivazione illegale.
Questi tra i principali punti contenuti nella “dichiarazione per una politica bilanciata e umana contro la droga” che e’ stata siglata ieri a Stoccolma presso la presso la sede della World Federation Against Drugs.
“Si tratta -ha dichiarato Giovanni Serpelloni capo del DPA- di un altro passo importante che intende rafforzare le partnership internazionali del nostro Paese per sviluppare e implementare strategie fondate su dati scientifici e sulla tutela diritti umani in linea con le convenzioni Onu sulle droghe. Si e’ condiviso e voluto un approccio che privilegiasse la prevenzione e il recupero delle persone tossicodipendenti mantenendo una chiara ed esplicita posizione di opposizione, da parte di importanti stati, alle spinte verso la legalizzazione di qualsiasi tipo di droghe”. La dichiarazione e’ stata oggi anche presentata dalla Svezia, conclude la nota, presso il Gruppo Orizzontale droga a Bruxelles nella sede del Consiglio dell’Unione Europea.