Carceri nei villaggi turistici dismessi affidandone la gestione a controllori privati. La proposta è del ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, nell’ambito del suo progetto di riforma della pubblica amministrazione che tra i suoi capisaldi prevede l’introduzione nel settore pubblico delle regole del privato.
“Penso che alcuni servizi pubblici possano essere anche forniti dai privati – dice Brunetta – per esempio le carceri: abbiamo tanti villaggi turistici dismessi, riconvertiamoli affidandoli a controllori privati”. Per il ministro questo può accadere in “tutti i servizi, anche la scuola: mettiamo in concorrenza la pubblica e la privata, introduciamo regole di mercato. Oggi, chi manda un figlio alla scuola privata, paga due volte, con le tasse e con la retta. Domani, diamo sgravi fiscali a chi utilizza la scuola privata. Così sarà il mercato a decidere quale delle due deve chiudere”.
Brunetta ribadisce quindi che “finora nel settore pubblico se volevi lavorare, facevi; se no, nessuno ti diceva nulla. Non c’era un padrone e non c’era un mercato. Io voglio darglieli consentendo al cittadino che subisce un disservizio di andare da un’associazione dei consumatori e avviare una class action. Che non si risolverà con una sanzione pecuniaria, come nel privato, ma con la rimozione del responsabile”.
Osapp: bene proposta Brunetta su uso villaggi turistici
“Valutiamo efficacemente la proposta del Ministro Brunetta, comunque un’idea impopolare, ma giustificabile per la realtà che ci troviamo davanti”. Così Leo Beneduci, segretario generale dell’organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria, l’Osapp, commenta l’idea lanciata da Brunetta, cioè la possibilità di riconvertire i villaggi turistici dismessi in carceri private.
“Stiamo attenti però agli annunci spot – avverte l’Osapp – non abbiamo mai adottato, in questi primi scorci di legislatura, un atteggiamento pregiudizialmente ostile contro questo Governo anche se abbiamo criticato una particolare attenzione verso alcuni aspetti del mondo giudiziario che stanno invadendo le cronache quotidiane ormai da troppo tempo. Questo fenomeno – continua Beneduci – rischia di lasciare al palo i problemi veri, e di far sì che anche le buone intenzioni del ministro Brunetta cadano nel vuoto”.
Poi, un allarme: “Se confermato il decreto fiscale approvato con il voto di fiducia due giorni fa alla Camera produrrebbe l’effetto di tagliare 50 milioni di euro per le carceri, nel momento in cui qualcuno ci spiega che è utile un giro di vite per mettere in galera e mandare sotto processo più agevolmente i criminali”.