La crisi della politica è di dimensioni ciclopiche e lo sbandamento dovuto alla mancanza di cultura e di rigore provoca decisioni stravaganti e incomprensibili. Graziano Delrio, è sindaco di Reggio Emilia ed è stato eletto presidente dell’Anci dopo uno scontro furibondo all’interno del Partito Democratico, costringendo al ritiro il sindaco di Bari Michele Emiliano. E’ un esponente del nuovismo, caratterizzato dal disprezzo del professionismo di partito e dall’esaltazione di una sedicente società civile. Vale la pena di far conoscere una sua prodezza che dà la misura dell’improvvisazione e del dilettantismo.
E’ una storia istruttiva che è passata inosservata per la sua assoluta irrilevanza, ma che vale la pena segnalare ai sindaci come Pisapia, Doria, De Magistris, Honsell che probabilmente non si sono accorti della sprovvedutezza del presidente dell’associazione dei comuni e che dovrebbero dissociarsi e forse chiedere le dimissioni di Delrio. Che cosa è accaduto? Alla vigilia di Natale l’Anci ha siglato un accordo con il dipartimento politiche antidroga per la prevenzione dell’uso di droghe e dell’abuso alcolico. L’idea di un network tra i Comuni attraverso la costituzione di un Consorzio Etico (sic!) è dovuto alla fervida fantasia di Giovanni Serpelloni, sodale di Carlo Giovanardi e capo di quel dipartimento che ha assunto in questi sette anni il ruolo di difensore e sostenitore della legge del governo Berlusconi, conosciuta come Fini-Giovanardi, estremamente punitiva e che ha provocato il sovraffollamento delle carceri con l’arresto di decine di migliaia di giovani consumatori di sostanze stupefacenti ogni anno. Quella legge, intrisa di cattiva ideologia e di barbaro proibizionismo ha come fondamento l’equiparazione delle diverse droghe, con una penalizzazione assurdamente alta, contro ogni evidenza scientifica solo per adesione a un idolo moralistico.
Come è possibile che un esponente autorevole del Partito Democratico cada nella trappola tesa da chi si professa “tecnico” ma è invece il teorico di una politica reazionaria, tradizionalista nei valori e di potere nella sostanza? E’ pura ingenuità? Purtroppo la buona fede in politica è una aggravante che testimonia l’incapacità a governare.
L’adesione sottoscritta a un insieme di principi risibili per la loro genericità dovrebbe portare a costituire in ogni città una “community contro le droghe” composta da un insieme di autorità e opinion leader positivi, noti sul territorio e provenienti dal mondo delle amministrazioni locali, dell’industria, del commercio, del volontariato, dell’università.
L’Anci, per bocca di Delrio, aderisce ai principi del Dipartimento di Serpelloni e condivide il messaggio perché i giovani mantengano comportamenti e stili di vita sani, responsabili e liberi da tutte le droghe.
E’ evidente la soddisfazione di Serpelloni per essere riuscito a carpire il consenso di un rappresentante dello schieramento a lui avverso, nel momento in cui cerca di darsi una riverniciatura di neutralità con la speranza di non essere cacciato dal nuovo governo.
Bersani e Vendola stiano attenti al fuoco amico!
L’iconoclasta