Fedotov, direttore esecutivo dell’UNODC (Ufficio della Nazioni Unite dedicato agli stupefacenti e il crimine) ha tenuto ieri 23 Giugno una conferenza stampa a New York per presentare il World Drug Report UNODC.
E’ innegabile come il rapporto annuale esca in un momento particolarmente critico, dato l’ampio dibattito suscitato dalla Commissione mondiale sulla politica delle droghe, che con il rapporto pubblicato all’inizio di questo mese ha condannato la guerra alla droga come un fallimento, raccomandando grandi riforme che siano non solo alternative al carcere, ma incentivando gli approcci di sanità pubblica, oltre che la depenalizzazione e il rinnovamento delle norme legislative.
A solo tre settimane dall’incontro tra la Commissione il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon, quest’ultimo non è stato, però, il solo ad affiancare Fedotov nel presentare il rapporto UNODC, ad accompagnarli erano infatti presenti due rappresentanti dei Paesi che in questi anni si sono fatti paladini di repressione, deterrenza e detenzione nella lotta alla droga: Gil Kerlikowske per gli Stati Uniti e Viktor Ivanov per la Russia.
La loro presenza ha suscitato non poca perplessità dato il momento cruciale che richiede un riconoscimento della necessità di un cambio di strategia politica e quindi l’attuazione di strategie internazionali che riconoscano come prioritaria la riduzione del danno. Come ha dichiarato l’ex presidente del Brasile Fernando Henrique Cardoso, portavoce della Global Commission on Drug Policy: “l’era delle politiche repressive è finita. E’ tempo per le Nazioni Unite di comprendere come i Diritti Umani, la salute pubblica e lo sviluppo sociale debbano guidare la ricerca di politiche sulle droghe alternative e migliori”
Che gli zar abbiano finalmente deciso di dichiarare la propria collaborazione e il proprio supporto a questa nuova fase? Ne dubitiamo, ma intanto qui potete scaricare il rapporto (versione completa, pdf da circa 10mb, in inglese).