«Stiamo perdendo la guerra contro la droga» in America Latina ed è arrivato il momento di «valutare un nuovo paradigma» sulla questione, che potrebbe comprendere la legalizzazione della cannabis, ha detto l’ex presidente cileno Ricardo Lagos, in un articolo pubblicato oggi dal quotidiano La Tercera. «Se inchieste empiriche dimostrano che la marijuana è tanto nociva quanto l’alcol o il tabacco, si potrebbe considerare di eliminare la proibizione, pur mantenendo con determinazione la lotta contro le bande di narcotrafficanti», ha detto Lagos, sottolineando che questo potrebbe avvenire solo «in un contesto globale, e accompagnato da una forte campagna di informazione, perchè in caso contrario diventerebbe un tema pericoloso».
Lagos, del Partito per la Democrazia (Ppd, socialdemocratico), ha aggiunto che condivide le valutazioni sulla questione della commissione formata dagli ex presidenti di Brasile (Fernando Henrique Cardoso), Colombia (Cesar Gaviria) e Messico (Ernesto Zedillo) che lo scorso 12 febbraio hanno raccomandato anche loro al presidente americano Barack Obama di legalizzare la marijuana. «Quello che sta avvenendo nel Messico conferisce una certa urgenza alla questione», ha proseguito l’ex presidente cileno, in allusione all’ondata di violenza criminale legata al narcotraffico che ha investito quel paese.
Lagos ha sottolineato che «l’America Latina continua ad essere il principale esportatore mondiale di cocaina e marijuana, e un esportatore in crescita di oppio ed eroina», aggiungendo che «il futuro sta nelle droghe sintetiche e stiamo cominciando anche con quelle», il che porterà ad «un aumento molto forte della criminalità organizzata» nel subcontinente.