Luca Zanotti sara’ presto libero su cauzione e tornera’, forse gia’ oggi, in Italia dove il suo paese Santarcangelo di Romagna si prepara ad accoglierlo con ‘feste senza limiti’. Sara’ liberato dopo oltre un mese nelle carceri greche per essere stato sorpreso con 20 grammi di hashish nel 2005. Dovra’ ripresentarsi al suo processo aggiornato al 16 dicembre, ma lo fara’ fuori dalle sbarre e quando appare ormai chiaro che neppure i giudici considerano realistica l’accusa di ‘trafficante internazionale di stupefacenti’. Il tribunale di Kalamata, nel sud del Peloponneso, ha infatti deciso di rimettere in liberta’ Luca, dopo che il dibattimento era stato rinviato a causa dello sciopero generale che coinvolge i cancellieri di tribunale, ma non i magistrati. Di fronte al rinvio l’avvocato Giorgio Assimakis aveva chiesto alla corte la semiliberta’ per Zanotti. E malgrado vi si sia opposta l’accusa, sostenendo che persiste il rischio di fuga, ha deciso di ridare la liberta’ al giovane che sara’ ora trasferito di nuovo nella vicina Nafplion in attesa della scarcerazione. La giornata era cominciata male. A causa dello sciopero generale, e malgrado la buona volonta’ dei giudici, il cancelliere, presente-assente si era rifiutato di svolgere il suo ruolo costringendo il presidente a rinviare il dibattimento non solo di Zanotti ma di altri tre casi. E a nulla erano valse le perorazioni di Assimakis che aveva evidenziato la presenza di familiari, di deputati, amici, concittadini e giornalisti giunti dall’Italia. Poi pero’ dopo ha interrogato Luca, il quale ha detto di essere stato sempre un ragazzo normale e di aver in passato consumato hashish saltuariamente come molti ragazzi, alle feste, ma mai in modo abituale. E di non essere comunque piu’ lo stesso di tre anni fa, di essere ‘cambiato’, di non avere, da allora, piu’ fatto uso di stupefacenti. Il giudice ha detto ‘ne terremo conto’ convincendosi apparentemente che non si poteva tenere in carcere per altri mesi in attesa di processo quel ragazzo di venticinque anni che ha commesso ‘uno stupido errore ma non e’ certo un criminale’ come ha sottolineato l’on. Elisa Marchione (Pd). E accogliendo le richieste della difesa lo ha riconsegnato alla famiglia in cambio di 10.000 euro. A causa dello sciopero delle banche l’operazione potra’ essere finalizzata solo domani e poi Luca potra’ tornarsene in Italia, in auto col padre Paolo e il fratello Matteo. Accanto alla famiglia, sempre, la rappresentante consolare a Kalamata, Margherita Bovicelli, l’assiste sociale presso ml’ambasciata Salvo Cavallaro e Martin Brook responsabile consolare all’ambasciata di Atene. ‘E’ stato un bel risultato, ma anche una gran fatica riuscirci’ dice Assimakis, circondato da familiari e amici con il sorriso sulla bocca e qualche lacrima negli occhi. ‘E’ stata quasi una fatica di Ercole’ aggiunge riferendosi alla ‘lotta’ con il cancelliere prima e con l’accusa poi che non voleva concedere la liberta’. Ma il riferimento e’ anche all’ultima fatica del grande eroe greco per trascinare Cerbero fuori dall’Inferno. Un lotta avvenuta a pochi chilometri da Kalamata, a capo Taenarum, estrema punta del Peloponneso dove si riteneva vi fossero le ‘Porte degli Inferi’. ‘Sono molto molto felice, e’ andata bene lo terremo stretto stretto’ dice all’ANSA Matteo, il fratello diciannovenne che a Luca assomiglia molto e cerca di trattenere la commozione. E il padre Paolo assicura che ‘e’ finito un incubo’. ‘Dovra’ ancora tornare qui per il processo ma lo fara’ da persona libera, aspettando insieme a noi, a casa’. ‘E’ prevalso il buon senso su una giustizia che non funziona bene’ commenta l’on. Sergio Pizzolante (Pdl). ‘Quando arrivera’ a Santarcangelo gli faremo feste senza limiti, non potete neppure immaginarlo’ dice all’ANSA il vicensidaco Fabrizio Nicolini, anche lui presente a Kalamata, una cittadina di 50.000 abitanti dedita soprattutto all’agricoltura (le famose olive di kalamata) e al turismo.