Il presidente messicano Felipe Calderon ha espresso ‘dura condanna per il vile assassinio’ di almeno 16 ragazzi a Ciudad Juarez, citta’ al confine con gli Usa, e annuncia che nei prossimi giorni saranno messi a punto tutti i dettagli di un piano per riportare la sicurezza nell’area.
A Tokyo, impegnato in una visita ufficiale di tre giorni per i 400 anni delle relazioni tra Messico e Giappone, Calderon, in un incontro presso il club della stampa nipponica, ha spiegato che ‘probabilmente gli omicidi sono il risultato del regolamento di conti’ da parte di gruppi rivali.
Secondo il presidente messicano, il caso di Ciudad Juarez va ben ben oltre la mera azione di polizia perche’ ‘e’ un problema piu’ complesso’ che coinvolge criminalita’ organizzata, mancanza delle istituzioni e una radice sociale importante’.
A Ciudad Juarez, dove l’anno scorso gli omicidi firmati dal narcotraffico sono stati 2.632, la lista si e’ allungata nella notte tra sabato e domenica, con altri 18 morti, in gran parte ragazzi, che partecipavano a un ‘party’.
La violenza legata alla guerra alla droga si è scatenata nel nord del Messico quando Calderon ha inviato l’esercito per combattere i narcos.