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L’azione del governo messicano e’ un “esempio” a livello internazionale per quanto riguarda la lotta al narcotraffico. Cosi’ il ministro degli Esteri Patricia Espinosa ha difeso di fronte al Senato l’azione dell’esecutivo nel settore della sicurezza. Il ministro ha inoltre negato che nel Paese esista un problema di “narcoinsurrezione”, come sostenuto da alcuni alti funzionari del governo degli Stati Uniti, tra i quali il segretario di Stato Hillary Clinton. Secondo la rappresentante del governo di Felipe Calderon questo termine “non esiste” nel diritto internazionale e non e’ prevista “una definizione concordata a livello internazionale”.
Espinosa ha anche risposto alle preoccupazioni riguardo all’uso dell’esercito per svolgere funzioni di sicurezza pubblica, assicurando che “non sara’ per sempre”, ma solo fino a quando il Paese non potra’ contare su una polizia forte e affidabile.
Il ministro ha risposto, davanti alla commissione Esteri, alle domande dell’opposizione sullo stato dell’Iniziativa Merida (trattato internazionale per la sicurezza stipulato con gli Usa e alcuni Paesi dell’America Centrale) e sulla tutela dei diritti umani. In questo senso ha sottolineato che il Messico ha adottato “una politica che nessun Paese al mondo porta avanti in ambito di difesa dei diritti umani”. Da cinque dei sei gruppi parlamentari presenti, scrive il quotidiano El Universal, l’azione del ministro e’ stata definita “tiepida”, “grigia” e “mediocre” ed e’ arrivata un richiesta di un cambio di passo nella restante parte della legislatura.