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Farc e Eln, i due piu’ longevi gruppi guerriglieri di sinistra della Colombia, da molti mesi sono impegnati in una truculenta faida tra loro, con un presunto bilancio di alcune centinaia di morti.
Lo affermano all’unisono i settimanali ‘Cambio’ e ‘Semana’, ognuno con le sue diverse versioni. Entrambi ricordano pero’ che lo scorso 18 gennaio, il vicepresidente Francisco Santos ha denunciato che le Farc puntano allo ‘sterminio’ dell’Eln (‘Si parla di 500 morti nello stato di Arauca’) e che le due organizzazioni sono impegnate in un ‘genocidio’ dei civili nei territori che controllano.
In effetti, sono in tanti a concordare sulla ‘guerra ad oltranza’ tra le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc, quarantennale gruppo guerrigliero da sempre marxista-leninista, con oltre 20.000 uomini) e l’Esercito di liberazione nazionale (Eln, meno di 5.000 uomini, fondato 30 anni fa da un sacerdote spagnolo).
Tant’e’ che -secondo ‘Cambio’ – mentre la Chiesa e’ impegnata nel tentativo di porre fine allo scontro, non manca chi, come il procuratore generale di Arauca German Puerto, denuncia che le autorita’ locali vanno dicendo in giro ‘si ammazzino pure tra loro’.
Per contro, mons. Carlos German Mesa Ruiz, vescovo di Arauca, ha gia’ avuto diversi contatti diretti con esponenti dell’Eln e con alcuni emissari delle Farc, nel tentativo di trovare una via d’uscita ad un cruento conflitto che dura da una decina di mesi e che, secondo ‘Cambio’, ha registrato 280 morti, ‘anche se potrebbero essere di piu”.
Il tutto ha preso il via -secondo le lettere inviate al prelato dai vertici dell’Eln e delle Farc- quando, nel corso di un incontro, il ‘numero due’ della prima organizzazione ha ucciso il suo pari grado delle Farc.
L’Eln ha successivamente assicurato a mons. Mesa Ruiz che il suo ‘numero due’ era ubriaco, ammettendo cosi’ ‘l’errore’.
L’uomo e’ stato lo stesso giustiziato dalle Farc, che non hanno accettato le scuse dando in questo modo il via alla faida, in cui sono rimasti coinvolti anche i civili che, a volte costretti, appoggiano i rispettivi gruppi.
In pratica, uno scontro ad oltranza che si sta espandendo per vari motivi: il controllo del territorio, l’utilizzazione dei ‘corridoi’ del narcotraffico di cui entrambi i gruppi si servono per finanziare i rispettivi apparati militari e le prossime elezioni locali. L’Eln sta d’altra parte cercando di arrivare ad un accordo di pace con il governo, fatto che ha permesso le ‘infiltrazioni’ dello stesso Eln da parte dell’esercito.
Mentre mons. Mesa Ruiz parla di ‘tragedia umanitaria’ perche’ migliaia di civili abbandonano le zone dove sono in corso gli scontri, il capo dell’esercito nella giurisdizione di Arauca, generale Jose’ Rafael Gonzalez Villamil, sdrammatizza: ‘E’ solamente una lotta per il controllo del territorio a ridosso della frontiera con il Venezuela’. In pratica, le Farc, molto piu’ forti, voglio autofinanziarsi anche con il petrolio, finora un settore esclusivo dell’Eln.