KINGSTON – Dopo giorni di guerriglia urbana contro l’esercito privato del narcotrafficante Christopher “Dudus” Coke, la polizia giamaicana ha fatto irruzione nel covo del boss, che da Kingston deve essere estradato negli Stati Uniti. Testimoni riferiscono di una sparatoria, che avrebbe fatto diverse vittime, sia tra i banditi che tra la polizia. La capitale giamaicana è stata messa a ferro e fuoco dallo scontro tra le forze dell’ordine e gli uomini del narcotrafficante, che vogliono impedirne l’estradizione negli Usa, dove rischia l’ergastolo. Situazione di altissima gravità, al punto che a Kingston è stato proclamato lo stato d’emergenza, dopo la morte di due poliziotti e un civile e soprattutto tanta violenza e paura.
“Lo stato d’emergenza a Kingston sarà in vigore per un mese, a meno che le forze di sicurezza me ne consiglino la sospensione”, ha annunciato nella serata di ieri il premier Bruce Golding, precisando che la polizia è pronta a reagire “in modo fermo e deciso”. “La nostra risposta sarà un punto di svolta per il paese nei confronti del ‘potere del male’, che ha fatto di Kingston una delle capitali con l’indice di criminalità più alto al mondo”, ha aggiunto il premier rivolgendosi alla popolazione della capitale, dove le scuole, oggi rimaste chiuse, riapriranno domani. In alcuni quartieri, la polizia ha anche fatto evacuare donne e bambini.
I disordini sono iniziati nel fine settimana, quando il governo giamaicano ha disposto l’arresto di Coke. La polizia si è mossa per stanare il narcotrafficante, nascosto nelle aree di Kingston sotto il suo controllo. Negli Usa, Coke è ricercato per traffico di droga e armi, un ‘business’ colossale fatto tramite la ‘Shower Posse’, l’organizzazione criminale da lui guidata e che – afferma Washington – ‘Dudus’ ha di fatto ‘ereditato’ dal padre, Lester Lloyd Coke, morto nel 1991 mentre era in attesa di essere condannato negli Usa.
Di fronte al rischio dell’estradizione, la risposta delle gang al soldo di ‘Dudus’ non si è fatta attendere: gruppi armati hanno attaccato quattro commissariati di polizia, un altro è stato incendiato, così come numerose automobili delle forze di polizia. Nei quartieri sono state erette barricate.
Il premier Golding, affermano fonti locali, ha presieduto una riunione di governo “in un clima di preoccupazione”, mentre il leader dell’opposizione, Portia Simpson Miller, si e detto “allarmato” per il fatto che il governo non abbia reagito in modo più deciso, e cioè “decretando il coprifuoco”. Finora Golding si era sempre opposto all’estradizione di Coke, cambiando posizione solo di recente. Intanto, negli Usa si consigliano tutti i cittadini americani di non andare in Giamaica