L’uso di un cane per trovare droga all’esterno di una casa e’ un’indagine informale che per divenire formale la polizia deve ottenere un mandato. Cosi’ la Corte Suprema, la piu’ alta giurisdizione del Paese che ha deciso su una vicenda che dal 2006 aveva contrapposto un uomo accusato di coltivare cannabis a casa propria e lo Stato della Florida. La polizia di Miami aveva ricevuto informazioni secondo le quali questo signore coltivava delle piante illegali presso casa sua. Per verificarlo i poliziotti andarono con un cane specializzato nell’individuare droga che, dopo aver abbondantemente sniffato intorno alla casa, individuo’ un forte odore all’esterno della porta di ingresso. La polizia utilizzo’ questo sopralluogo per ottenere un mandato di perquisizione ed entrare nella casa di questo uomo il giorno successivo. I giudici, con cinque voti contro quattro, hanno ritenuto che l’intervento del cane contravveniva ai principi del quarto emendamento della Costituzione contro le “indagini eccessive”. Secondo i giudici “i poliziotti hanno raccolto informazioni in una zona di proprieta’ di questo signore e nei pressi della sua casa, che fanno parte integrante e protetta della stessa casa. Un poliziotto, dicono i giudici, non ha diritto di entrare in una proprieta’, chiunque esso sia, anche uno scout che faccia il porta a porta per vendere dei gadget. Si tratta della seconda decisione quest’anno sui cani da sniffo. A gennaio la Corte aveva ritenuto che le indagini su una vettura, dopo semplice indicazione di un cane da sniffo alla ricerca di droga, e’ da considerare una pratica poliziesca conforme alla Costituzione.