Questa volta si parla delle conseguenze meno visibili, ma gravi o gravissime, dell’abuso di droghe. Dieci giorni fa Clarin ha diffuso uno studio dell’Organizzazione degli Stati Americani e Nazioni Unite, in cui s’individuava l’Argentina come il Paese sudamericano con il piu’ elevato consumo di cocaina tra gli studenti secondari. Una diagnosi che e’ stata approfondita da organismi locali. Secondo i dati in possesso del servizio di prevenzione delle tossicodipendenze SEDRONAR, dal 2001 il consumo di cocaina tra gli studenti e’ aumentato del 170%. Ma le cifre sono tante. In un’indagine volontaria ed anonima, realizzata nel 2006 dall’Istituto di scienza della salute ISCS tra 2.817 studenti di scuola media superiore, il 9,48% degli intrevistati ha ammesso di usare droghe. Se pero’ si disaggregano i dati in base ai quartieri e al reddito delle famiglie, i numeri mostrano che negli ambienti poveri si droga il 5,16% dei ragazzi interpellati, mentre nei quartieri “bene” si arriva al 25%. Ed emerge anche un dettaglio inaspettato: il 77% sono ragazze. Ma dietro le cifre ci sono realta’ e storie non riassumibili da un semplice numero. Che problemi ci sono? A quali rischi sono esposti gli adolescenti che usano droghe?
Malattie psichiatriche Oltre agli effetti tossici e al deteriorarsi delle funzioni cognitive, le sostanze psicotrope possono attivare una vulnerabilita’ genetica e portare alla luce schizofrenia, psicosi, allucinazioni -che altrimenti non si manifesterebbero o solo molto piu’ tardi. Inoltre gli esperti associano l’uso di droghe con la morte prematura, per la quale usano il termine “para-suicidio”; sotto quest’etichetta si raggruppa una grande quantita’ di casi di giovani con comportamenti autodistruttivi e a rischio anche senza arrivare al suicidio. Che e’ comunque un fenomeno allarmante: ogni settimana cinque adolescenti si tolgono la vita, e dal 1990 la quota di suicidi e’ praticamente raddoppiata. Altre cifre: nella provincia di Buenos Aires, il tasso di mortalita’ nella fascia 14-19 anni e’ triplicata dalla meta’ degli anni ’90, e nel 2003 quasi il 70% di questi decessi ha avuto cause esterne come incidenti, violenza, suicidio. “Per lo piu’, dietro c’erano, in un modo o in un altro, droghe o alcol: il morto aveva usato sostanze oppure era rimasto vittima di qualcuno che ne aveva consumato”, assicura il responsabile della Salute di Buenos Aires, Claudio Mate.
Incidenti, violenza, delitti Secondo i servizi stradali della provincia di Buenos Aires, quattro incidenti stradali su dieci sono causati da alcol e droghe illegali; per gli incidenti sul lavoro siamo al 37%; negli episodi di violenza si arriva al 75% e se ci si riferisce alle detenzioni si tocca il 35%, rileva il Ministero della Sicurezza della Provincia.
Rischi d’infezione da Hiv e gravidanze precoci Nell’indagine del 2006, solo il 32% degli studenti secondari consultati diceva di “usare sempre il preservativo”. E’ una quota pericolosamente bassa, ma che addirittura cala a picco quando a rispondere sono i ragazzi che si drogano: qui e’ appena il 4,5%, cio’ che accresce enormemente i rischi di sieropositivita’. Inoltre, il 70% dei ragazzi ammetteva che la loro iniziazione sessuale era indotta dalle droghe. “E’ un problema che nessuno vede”, si dispera il titolare dell’ICSC. “Inoltre, malgrado non sia di moda, esiste una prassi per cui molti ragazzi contrattano il loro debutto con una prostituta. Per questo chiedo che si torni ad esigere il libretto sanitario ai professionisti del sesso, come succede in Uruguay”, conclude il dottor Claudio Santa Maria. L’assenza di cautele si ripercuote anche sulle gravidanze indesiderate, che spesso sfociano in aborti clandestini, e comunque ogni anno 100.000 ragazze sotto i 19 anni danno alla luce un bambino.
Infarti e malattie coronariche Daniel Avayu’,che dirige il reparto di cardiologia dell’Ospedale Alvarez, due anni fa effettuo’ un’indagine tra 79 persone ricoverate in due centri di recupero per tossicodipendenti. “La maggioranza aveva dai 15 ai 30 anni. E il 38% manifestava o aveva avuto una patologia cardiaca. Complessivamente c’erano: l’11% con cardiopatia ischemica; 9% di aritmie; 6% con patologie dilatate; 4% di ipertrofici e 3% di ipertesi”.
Altre malattie “Sono frequenti i disturbi delle vie respiratorie prodotte dalle sostanze con cui si “taglia” la cocaina. Causano malattie polmonari, congestione nasale cronica, emorragia e perforazione del setto nasale”, spiega Susana Calero, anche lei dell’ospedale Alvarez.
Abbandono scolastico Il presidente di un centro di riabilitazione, Carlos Souza, avverte che “l’abuso di sostanze provoca difficolta’ o impossibilita’ a prendersi qualsiasi tipo di responsabilita’ (scolastica, lavorativa, progettuale, sportiva) e compromette il sistema cognitivo (capacita’ di pensare con chiarezza). Per questo molti tossici abbandonano la scuola”.
Di fronte a questo ventaglio di conseguenze fisiche, psichiche e sociali la domanda obbligata e’: il problema e’ stato affrontato in modo corretto? “Il danno sanitario che la cocaina produce e’ immenso, per questo propongo di cambiare la legge sugli stupefacenti e stabilire priorita’ nel perseguire i reati sul modello di altri Paesi. In termini sanitari non tutte le droghe sono uguali: in Argentina, la pasta base, in primo luogo, e la cocaina hanno un impatto sociale importantissimo e dovrebbero essere le droghe piu’ aggredite dagli organismi di controllo”, ritiene Mate. Alcuni esperti fanno notare che esiste uno spazio piu’ alla mano per affrontare il problema, vale a dire la scuola. “La vita di un adolescente non puo’ essere una roulette russa. E la differenza la fa l’educazione”, dice Claudio Santa Maria, secondo cui a scuola dovrebbero trovare spazio anche gli esperti in prevenzione delle tossicodipendenze, oltre che psicopedagoghi e psicologi. Ma nessun programma scolastico, e nemmno la nuovissima legge sull’educazione contemplano queste figure professionali. Altri pensano che non si possa caricare la scuola di ulteriori pesi.
Le parole suonano e risuonano, il dibattito ferve. Ma la realta’ avanza per conto suo. Nel Paese, ogni giorno muoiono in media sei ragazzi tra i 15 e i 24 anni in modo violento: in scontri, in incidenti stradali, aggrediti, uccisi, suicidati. Le autorita’ dicono che dietro a ogni tragedia, direttamente o indirettamente, si nasconde l’uso di droghe legali e illegali. Una diagnosi per la quale sembra non esserci una cura. Le ricette? Quelle abbondano.