E’ rimandata al 14 marzo la decisione del Tar del Lazio sul ricorso del Codacons contro il decreto del ministro Livia Turco che raddoppia i quantitativi massimi di cannabis detenibili legalmente per uso personale.
A quanto apprende l’Adnkronos Salute, i magistrati hanno deciso con un’ordinanza di rinviare la decisione nel merito, chiedendo nel frattempo al ministro della Salute di depositare tutti i documenti a sostegno del decreto. Nel frattempo non c’e’ alcuna sospensiva delle disposizioni che restano in vigore.
Un ‘segnale forte’ al ministro della Salute Livia Turco. Il Codacons commenta cosi’ la decisione del Tar del Lazio che, in un’ordinanza, ‘ha accolto’ i rilievi dell’associazione a tutela dei consumatori e di articolo 32-Associazione per i diritti del malato contro il decreto ministeriale che ha raddoppiato il quantitativo massimo legale di cannabis per uso personale. Il giudice amministrativo ha rinviato la decisione nel merito, come pure la richiesta di sospensiva, al prossimo 14 marzo chiedendo pero’ al ministro della Salute di fornire adeguata documentazione a sostegno della sua decisione.
‘Il ministro ha solo 45 giorni di tempo per spiegare al Tar su quali basi abbia adottato, all’interno del decreto dell’agosto scorso, il moltiplicatore 40 per fissare la dose massima a mille milligrammi anziche’ 500′, spiega il Codacons in una nota. E dovra’ ‘spiegare in giudizio i presupposti e le valutazioni sanitarie effettuate in sede tecnica per pervenire a tale raddoppio. I giudici della III sezione del Tar hanno inoltre ordinato alla Turco di depositare in giudizio, nello stesso termine, i documenti di riferimento assunti in materia dall’Unione europea’.
Gli avvocati difensori del Codacons, Gino Giuliano e Carlo Rienzi, si dichiarano soddisfatti anche in ragione ‘degli ultimi dati sul consumo di sostanze stupefacenti in Italia dal 2001 a oggi, da cui emerge che i giovani fumatori di spinelli sono passati da 1 milione e 900 mila a 3 milioni 800 mila. Solo nel 2005 sono stati 500 mila i fumatori di cannabis tra i 19 e i 21 anni; nella fascia tra i 15 e i 24 anni, l’Italia con il 12% sarebbe al quarto posto in Europa tra i consumatori di spinelli’, concludono.
Dichiarazione di Donatella Poretti della Rosa nel Pugno
Il Tar del Lazio ha intimato al ministro della Salute, Livia Turco, in seguito ad un ricorso, di fargli sapere entro 45 giorni in base a quali parametri documentari di riferimento, assunti in materia dall’Ue, ha deciso di aumentare le dosi minime di cannabis consentite per uso personale. Mi stupisce che il Tar faccia una simile richiesta al ministro, che’ la Turco ha tenuto un’ampia e documentata relazione in Parlamento in cui ha spiegato per filo e per segno tutto quello che c’era da spiegare. Non so se l’intento di chi ha fatto ricorso sia quello di far fare ai giovani l’esperienza del carcere piuttosto che farsi qualche canna in piu’, ma so che l’iniziativa del ministro, fino ad oggi, e’ l’unica che ha scalfitto la legge Fini-Giovanardi, una legge che ha creato e sta creando molti problemi per la gestione delle patologie piu’ gravi come la tossicodipendenza; una legge che non allontana i giovani (che divieto o non divieto continuano a fumare spinelli) da un mercato clandestino che tende a coinvolgerli nel maggiore business che ne ricava vendono prodotti tipo cocaina piuttosto che cannabis. Se il Tar del Lazio ha deciso di prendere parte alla battaglia politica, mettendo i bastoni tra le ruote a questo provvedimento, vuol dire che siamo al decadimento del nostro sistema istituzionale. Altrimenti non mi so spiegare il perche’ di una simile richiesta.