La guerra tra i cartelli della droga messicani ha fatto altre ventisette vittime ad Acapulco nella notte tra venerdì e sabato. Di questi, quattordici uomini con la testa mozzata sono stati ritrovati lungo una strada vicina a un centro commerciale. Un quindicesimo cadavere è stato ritrovato ancora intero. Accanto ai loro corpi c’erano alcuni biglietti con la firma “El Chapo”: sigla di Joaquin “El Chapo” Guzman, il boss del cartello Sinaloa.
Sui biglietti c’era scritto che gli uomini sono stati uccisi per avere cercato di estorcere denaro agli abitanti di un quartiere controllato da El Chapo. Le altre vittime sono due poliziotti, uccisi su una spiaggia davanti a decine di turisti e passanti, sei persone uccise con un colpo di pistola e ritrovate all’interno di un taxi con mani e piedi legati, e altre quattro persone uccise in altri punti della città.
La polizia di Acapulco ha detto che si sta coordinando con il governo per cercare di capire i legami tra i diversi omicidi e catturare i responsabili. Sabato anche il sindaco di Zaragoza, una piccola città del nord del paese, è stato ritrovato morto nello stato confinante del Nuevo Leon. Nel 2010 dodici sindaci sono stati uccisi in tutto il paese. Più di trentamila persone sono morte in Messico da quando il presidente Felipe Calderon ha lanciato la sua guerra contro i narcos nel 2006.