David Nichols, 66 anni, professore di farmacologia alla Purdue University nello Stato dell’Indiana, è famoso per le sue ricerche sugli effetti di sostanze psichedeliche quali Lsd ed ecstasy, ed è co-fondatore dell’Istituto Heffter di Santa Fe (Nuovo Messico) che promuove studi sugli allucinogeni a scopo sanitario. Nell’intervista rilasciata al giornale svizzero Neue Zuercher Zeitung spiega come i trafficanti di droga abusino del suo lavoro con conseguenze anche letali. E chiarisce perché gli allucinogeni siano comunque migliori della loro fama.
Nzz am Sonntag: Da decenni indaga sulle sostanze che alterano la percezione come Lsd o Mdma, più nota come ecstasy. Che cosa Le interessa di queste doghe?
David Nichols: Quando ho iniziato nel 1969 si trattava di un semplice quesito scientifico: volevo sapere come mai queste sostanze s’agganciano agli stessi recettori del cervello sebbene chimicamente appaiano diversi. Poi ho cominciato a occuparmi più intensamente degli effetti di queste sostanze. E se le persone mi chiedono a che scopo, racconto volentieri una piccola storia.
Nzz: Siamo tutt’orecchi.
Nichols: Pensi a quelle cose che potrebbero cambiare la Sua vita. Potrebbe innamorarsi o sposarsi, magari separarsi, oppure Le muore un figlio. O invece assumere Lsd. Molte persone che hanno fatto quest’esperienza, dopo guardano il mondo in tutt’altro modo, nel bene o nel male. Com’è possibile che una molecola chimica possa avere un simile effetto, e dove avviene esattamente questa cosa nel cervello? Sono domande che interpellano la natura stessa dell’uomo: chi siamo, e qual è il senso della vita?
Nzz: Non ha mai avuto l’impressione che il Suo lavoro potesse non soltanto svelare nuove conoscenze sulla psiche, ma anche nuocere alle persone?
Nichols: Negli Stati Uniti le sostanze psichedeliche sono diventate popolari soprattutto durante la guerra del Vietnam. All’epoca c’erano sollevazioni sociali e grandi turbamenti. E’ probabile che l’Lsd vi avesse una forte incidenza. Ogni tecnologia può essere usata in modo sensato oppure distorto. Le sostanze psichedeliche dovrebbero essere assunte solo in un contesto adatto e con adeguata preparazione, altrimenti possono causare grossi guai.
Nzz: Come, dunque, ci si potrebbe preparare al consumo di Lsd?
Nichols: Se Lei per settimane si occupa di misticismo, è alta la probabilità che avrà un’esperienza mistica o spirituale assumendo l’Lsd in quella cornice meditativa. Ma se lo fa senza nessuna preparazione e va a vedere un film dell’orrore, sarà un’esperienza molto diversa. Le sostanze psichedeliche sono le uniche droghe il cui effetto dipende dallo stato in cui si trova chi le consuma.
Nzz: Dei chimici amatoriali studiano la letteratura scientifica soprattutto per cercare idee che servano a produrre nuove droghe sintetiche. Uno di questi ultimamente ha dichiarato pubblicamente che i Suoi lavori scientifici gli sono stati molto utili.
Nichols: Sono sempre stato consapevole che le sostanze che noi produciamo in laboratorio possono essere impiegate anche fuori. Ma non pensavo che la cosa potesse diventare un vero problema, anche perché le sostanze che elaboriamo si differenziano abbastanza dall’Lsd. Tuttavia, negli anni 1990 alcune persone sono morte per aver assunto dei flatliners o Mta -una sostanza parente dell’ecstasy e su cui avevamo pubblicato degli studi. Non avevo pensato a questa possibilità. So anche di due o tre altri altri casi in cui sono morte persone dopo aver assunto sostanze che avevamo originariamente elaborato noi.
Nzz: Che sostanze erano?
Nichols: Per esempio la sostanza allucinogena nota come bromo-dragonfly. E’ una molecola estremamente potente. Presumo che quelle persone l’abbiano sottovalutata e ne abbiano consumato una dose massiccia. Coloro che riproducono e vendono queste sostanze se ne fregano della sicurezza. Non c’è stata alcuna sperimentazione sull’uomo, e chi le ha prodotte non aveva idea di cosa potesse accadere portandone migliaia di dosi tra la gente. E’ assolutamente da irresponsabili.
Nzz: E in che cosa consiste la Sua responsabilità di chimico che ha sviluppato queste sostanze?
Nichols: Non posso controllare che cosa succede con quello che pubblico. Il paradigma della scienza consiste nel fare ricerca, produrre saperi e renderli accessibili pubblicandoli, in modo che altri possano perseguire nuove conoscenze.
Nzz: Si è sentito colpevole quando ha saputo di quelle morti?
Nichols: Quando un collega via mail mi scrisse che erano morte delle persone per aver abusato di Mta, rimasi sbalordito e scioccato. Mi turbò molto sapere che qualcuno fosse morto a causa di informazioni pubblicate da me, sebbene non potessi avere alcun controllo su quei fatti e si sia trattato di overdose.
Nzz: E’ aumentato ultimamente l’uso di dati scientifici finalizzati alle droghe?
Nichols: Si ha l’impressione che la gente sia sempre di più alla ricerca di eccitanti legali, ossia di droghe nuove e dunque non ancora vietate. E’ la probabile conseguenza del divieto ferreo riguardo a sostanze quali Lsd ed ecstasy che esistono da più tempo e che probabilmente sono anche più sicure.
Nzz: Quanto è difficile riprodurre le sostanze che Lei ha elaborato?
Nichols: La chimica delle molecole più semplici è abbastanza facile. Chi ha frequentato un paio di corsi di Chimica organica all’università e ha lavorato bene in laboratorio sa riprodurre la maggior parte di queste molecole. A ciò si aggiunga che in Internet circolano numerosi suggerimenti. Per produrre molecole più complesse ci vogliono più conoscenze e capacità. Ma chi ha conseguito un master in Chimica organica ci può riuscire.
Nzz: E com’è con l’attrezzatura?
Nichols: Non occorre un’attrezzatura sofisticata. Molto viene rubato nei laboratori chimici, dove nessuno s’accorge se manca un matraccio (globo di vetro che resiste alla fiamma, ndr). Per lo meno in Usa è quasi impossibile a un privato comprare strumenti di laboratorio e sostanze chimiche al di fuori di un’Istituzione. Esiste una vigilanza severa.
Nzz: Le capita di essere contattato da produttori di droga che cercano il Suo aiuto?
Nichols: Nell’ultimo anno ho ricevuto quattro o cinque mail. Un paio di volte mi chiedevano dettagli sulla sintesi di certe molecole, una riguardava una sostanza di cui in pratica non abbiamo pubblicato nulla. A queste richieste non rispondo. E quando mi s’interpella sul dosaggio di una sostanza, spiego che noi le molecole le sperimentiamo sui topi e non sulle persone, e che l’assunzione potrebbe essere rischiosa per l’uomo.
Nzz: Non ha mai rinunciato a divulgare delle conoscenze perché le riteneva pericolose?
Nichols: Quando lavoravamo sull’ecstasy, rispettivamente Mdma, decisi d’interrompere la ricerca su una determinata molecola. Ero convinto che avrebbe avuto effetti simili all’ecstasy e che potesse diventare molto popolare. Probabilmente avrebbe avuto vari effetti collaterali tossicologici e causato morti. Non ho mai pubblicato nulla di quella sostanza, non ne ho mai fatto il nome.
Nzz: Non crede che simili sviluppi possano minacciare la libertà di ricerca?
Nichols: La ricerca è un processo aperto e dai ricercatori ci si aspetta che pubblichino i loro risultati. Ciò non dovrebbe cambiare in futuro. Nella ricerca non ci dev’essere censura.
Nzz: Che ruolo svolgono le applicazioni mediche nel Suo lavoro?
Nichols: Mi hanno molto impressionato certe ricerche che, alla fine degli anni 1960/inizio anni 1970, utilizzavano l’Lsd contro la paura dei malati terminali. E già negli anni 1950 la letteratura specializzata diceva che tossicodipendenti e alcolisti potevano essere trattati con l’Lsd. Purtroppo molti di questi lavori non erano scientificamente attendibili.
Nzz: Dopo decenni di proibizione, in Svizzera l’Lsd viene di nuovo usato in un esperimento clinico contro le paure di dodici pazienti. Le sostanze psichedeliche stanno per caso vivendo una rinascita in quanto medicinali?
Nichols: La possibilità c’è. All’Istituto Heffter facciamo ricerca sulla psilocibina per il trattamento delle paure nei malati di cancro. I risultati di un primo studio sono molto promettenti, aspettiamo conferma da altri due più corposi. L’Mdma finora ha dato risultati molto buoni rispetto allo stress post traumatico. Purtroppo molte persone pensano ancora che queste sostanze siano solo delle droghe pericolose. Invece sono pericolose solo se si usano in maniera impropria e fuori dal controllo. Nessuno è mai morto per un’overdose di Lsd.