E’ difficile trovare le parole per ricordare un amico, più giovane, che muore improvvisamente. Ho conosciuto Jean Luc, militante nonviolento belga nel Partito Radicale. Con lui, Paolo Pietrosanti e Ivan Novelli partecipai alla manifestazione per i diritti civili a Varsavia il 30 giugno del 1986 e insieme fummo arrestati e detenuti per qualche giorno nelle galere polacche.
Ci siamo ritrovati al Parlamento Europeo, in una ricca stagione nel Gruppo Verde con Alex Langer, Adelaide Aglietta e tante altre compagne e compagni.
Nel 1998 mi accompagnò come assistente a New York all’Assemblea Speciale dell’Onu sulle droghe in cui facevo parte della delegazione del Governo italiano come sottosegretario alla Giustizia. Sono state numerose le occasioni per collaborare sulla ipotesi di legalizzazione delle sostanze. Il suo impegno antiproibizionista è testimoniato anche da intelligenti contributi apparsi su Fuoriluogo.
Il suo spirito appariva talvolta scettico e disincantato, ma una passione forte lo rendeva protagonista acuto di tante battaglie. Il dolore e il rimpianto ci rendono muti e attoniti. Tanti lo ricorderanno con affetto.
Articolo di Redazione
Il ricordo di Jean Luc Robert, recentemente scomparso, da parte di Franco Corleone.