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Dopo aver espulso lunedi’ scorso tre diplomatici americani dal Venezuela, il presidente Nicolas Maduro continua ad attaccare gli Usa che, secondo lui, vogliono nuocere all’immagine del suo Paese. Maduro ha affermato, ieri 2 ottobre, che l’agenzia antidroga americana (DEA) potrebbe essere implicata nell’invio a Parigi, con partenza da Caracas, di un carico di 1,3 tonnellate di cocaina.
“Che coincidenza che questo accada per un traffico di droga, un caso cosi’ famoso con Air France! … Attenzione a non essere tra le mani della DEA! Noi faremo indagini, attenzione che non sia la DEA ad essere dietro le mafie!”, ha dichiarato il presidente venezuelano.
Lo scorso 11 settembre, un volo Air France con partenza da Caracas e’ atterrato a Parigi con piu’ di 1,3 tonnellate di cocaina ripartita in 13 valige. Ventitre persone, tra cui un impiegato della compagnia aerea e diversi militari, sono stati arrestati e messi in galera in Venezuela. In Francia sono state arrestate cinque persone, tre italiani e due britannici.
“Si dice che dietro questa vicenda ci sia la mafia italiana. Tutte queste mafie sono amiche della DEA (:::) lavorano con la DEA, fanno parte del sistema della DEA, tutti i capi, i colombiani, i messicani, etc. sono una grande impresa”, ha aggiunto il presidente.
Secondo Maduro il narcotraffico dispone di “un grande potere”, che potrebbe essere utilizzato “in questo ambito, preparando dei dossier contro il Paese per dire che noi siamo un narcoStato”. “Un narcoStato il Venezuela? Nei che abbiamo battuto i record di cattura dei trafficanti, che battiamo i record di sequestro di droghe, che abbiamo rotto con la DEA che e’ una vera multinazionale del traffico di droga”.
Si tratta della prima allusione del presidente Maduro in questa vicenda. Secondo la polizia francese la droga era destinata alla mafia italiana.
Il Venezuela ha cessato di collaborare con la DEA nel 2005, al tempo del governo di Hugo Chavez (1999-2013), morto lo scorso marzo e mentore politico di Maduro. I due Paesi non hanno piu’, dal 2010, reciproci ambasciatori.