Già il testo unico delle norme sulla circolazione stradale del 1959, all’articolo 132 prevedeva sanzioni fino all’arresto per la guida in stato di ebbrezza in conseguenza dell’uso di bevande alcoliche o di sostanze stupefacenti, ma è solo con il Nuovo codice della Strada del 1992 che il legislatore ha deciso di distinguere le due condotte, la guida sotto l’influenza dell’alcool (art. 186 e 186 bis) e la guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti (art. 187). I successivi interventi legislativi sono sempre andati verso l’aggravamento delle sanzioni previste soprattutto in caso di incidente.
Il reperimento dei dati relativi alle sanzioni erogate per la violazione dell’art. 187 non è semplice, in particolare per quanto riguarda i dati relativi alle sospensioni della patente e dei veicoli sequestrati.
Il dato relativo al numero e alla durata delle sospensioni della patente per art.187 negli anni 2015 -2019 sarebbe particolarmente significativo, in quanto potrebbe fornire un’indicazione di quanto, affiancato all’applicazione dell’art.75 e 75 bis del Testo Unico sulle droghe 309/90, tali sanzioni incidano sulla vita sociale e professionale dei consumatori di sostanze stupefacenti.
I dati che riportiamo sono in parte ricavati dalle pubblicazioni Istat, in parte forniti dal Ministero dell’Interno in relazione al numero delle violazioni rilevate dalla Polizia Stradale negli anni 2016-2018 durante i normali controlli stradali, e dal Dipartimento per le politiche antidroga in relazione all’esito della sperimentazione dello screening tramite test salivare effettuato su strada in 80 province italiane.
Le violazioni accertate dell’art. 187 del Codice della Strada, rappresenta una parte piccolissima delle violazioni totali. La maggior parte delle violazioni art. 187 sono rilevate dai Carabinieri per circa il 48% del totale e dalla Polizia stradale per circa il 36%.
In relazione alle violazioni accertate dalla Polizia Stradale sono disponibili anche i dati relativi al 2018, il che permette di completare la serie storica dal 2010.
Le violazioni accertate nel 2018 dalla Polizia stradale riguardano principalmente persone con un’età superiore ai 33 anni (circa 47% sul totale), rilevate in orario notturno fra le 22 e le 7 della mattina (51% circa), confermando la tendenza degli anni precedenti.
Delle violazioni accertate dalla Polizia stradale nel 2017 circa il 13% riguarda veicoli a 2 ruote (240 fra motocicli, ciclomotori e velocipedi), fra questi si contano 27 ciclisti. 3 sono stati invece i guidatori i autobus risultati positivi ai controlli per guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti
L’incidentalità
Le violazioni dell’art.187 (e in associazione all’art.186) rilevate dalla polizia stradale in caso di intervento per incidente sono percentualmente molto poche: non superano l’1%.
Questi dati certificano i maniera inequivocabile che l’uso di sostanze stupefacenti non può essere annoverato fra le cause principali di incidentalità stradale. Malgrado una costante e martellante retorica sul tema, sostenuta da numerosi mezzi d’informazione, i dati certificano l’irrilevanza numerica del fenomeno. La contestazione di “guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti” non dovrebbe prescindere dalle effettive condizioni di alterazione psico fisica del conducente, prendendo atto che non è sufficiente dimostrare che il conducente abbia o meno assunto sostanze stupefacenti per dedurne l’incapacità alla guida (su questo i numerosi articoli di Giorgio Bignami, reperibili nei precedenti Libro Bianco, ed una vasta letteratura e numerose sentenze). L’evidenza dei risultati raccolti in questi anni rimarca ancora di più l’assurdità del mantenimento delle sanzioni amministrative relative alla sospensione della patente, revoca e divieto a condurre veicoli previste dall’art. 75 e 75 bis del 309/90.
Anche nel Confronto fra le fasce orarie di massima positività ai controlli per violazione art. 187, e numeri e percentuali di incidenti con lesioni, feriti e morti divisi per le stesse fasce orarie, i dati sembrano indicare una non corrispondenza di causa ed effetto (da notare che le fasce orarie proposte da Istat non sono uguali come somma di ore):
La fascia oraria dalle 22.00 alle 06.00 risulta quella con il minor numero di incidenti, morti e feriti, anche a causa della relativa riduzione del numero di veicoli in transito sulle strade.
Uno sguardo al numero degli incidenti mortali sulle strade (purtroppo in leggero aumento nel 2017), considerando che ognuno di questi numeri rappresenta una enorme tragedia, evidenzia che la maggior parte degli incidenti mortali non avviene durante il periodo di massima positività ai controlli per violazione art. 187 che per la polizia stradale è nell’orario dalle 22 alle 7 della mattina.
Dati relativi alla Sperimentazione del nuovo protocollo operativo della Polizia Stradale
Dal 2015 è in sperimentazione un nuovo protocollo operativo relativo all’accertamento dell’assunzione di sostanze stupefacenti, basato sulla effettuazione – direttamente su strada – di test di screening sulla saliva e, in caso di positività, sul successivo prelievo di campioni salivari per l’effettuazione delle analisi di laboratorio presso il Centro Ricerche di Laboratorio e Tossicologia Forense della Polizia di Stato di Roma.
Sul sito del Dipartimento delle Politiche Antidroga, vengono pubblicati alcuni dati relativi ai controlli su strada per la verifica dello stato di alterazione psico-fisica dei conducenti per assunzione di sostante stupefacenti. I controlli sono effettuati secondo Linee Guida che prevedono il primo accertamento attraverso analisi sulla saliva dei conducenti. A seguito del protocollo d’intesa con il Ministero dell’Interno siglato nel dicembre 2015 e divenuto esecutivo il 7 aprile 2016, il Ministero dovrebbe inviare rapporti quadrimestrali sui controlli effettuati (che indichino la distribuzione territoriale degli stessi, l’esito dei test di screening, degli esami di laboratorio e l’età dei conducenti fermati) ed il dipartimento pubblicarli sul proprio sito. I dati che sarebbero dovuti essere disponibili già dalla primavera 2016, sono invece disponibili a partire dal 2017 e terminano al momento a fine aprile 2018.
La campagna ha interessato nel I quadrimestre del 2017, 36 province del territorio nazionale, per poi passare dapprima a 58 e poi dal mese di luglio a tutto aprile 2018, a 80. Questi i dati disponibili.
Si rileva che la percentuale di test salivari positivi ai precursori è molto esigua in relazione al numero di controlli effettuati. Inoltre appare rilevante la percentuale dei conducenti che sono risultati negativi alle analisi approfondite, una media superiore al 20% dei positivi rilevati dai test su strada viene smentito dalle analisi in laboratorio.