Dopo la conferenza stampa di Matteo Salvini sul disegno di legge “Modifiche al codice di procedura penale e al testo unico delle leggi in materia di stupefacenti relativamente alla produzione, traffico o detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope di lieve entità“. Della presa di posizione di Forum Droghe abbiamo già dato conto qui, ecco altre reazioni.
“Anche noi come Matteo Salvini vorremmo che non ci fossero più spacciatori per le strade, per questo proponiamo la legalizzazione della cannabis e la depenalizzazione delle altre sostanze. Vorremmo anche noi che i nostri ragazzi non fumassero droghe tagliate, che non finissero nelle mani di spacciatori professionisti che mischiano droghe chimiche, leggere e pesanti. Per fare questo bisogna legalizzare, depenalizzare, investire nella cultura sociale della riduzione del danno. Il Movimento 5 Stelle ha già votato nella sua piattaforma a favore della legalizzazione. Non ceda. Anzi, approfitti della proposta della Lega e apra una discussione in Parlamento e nel Governo per una strategia non proibizionista e punitiva. Contro le mafie, per il diritto alla salute, contro la criminalizzazione di milioni di consumatori”. A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone.
“Mentre nel mondo sono sempre più paesi legalizzano sia il consumo medico che ricreativo, in Italia si continua ad affrontare il tema solo sul piano ideologico e senza alcuna valutazione oggettiva dei benefici che la legalizzazione della cannabis produrrebbe per il nostro Paese. La proposta presentata dalla Lega con tanto di conferenza stampa del suo segretario, Matteo Salvini, è basata su un concetto sbagliato, la repressione sempre e comunque, e toglie al giudice il potere discrezionale di decidere se la quantita’ di sostanza e’ per consumo personale o per spaccio, con la conseguenza di avere molti piu’ consumatori in carcere che spacciatori. Un ritornello già visto che non ha portato nessun risultato.” E’ questo il commento del deputato di Sinistra Italiana-LeU Erasmo Palazzotto. “Invece di fare la guerra ai consumatori – continua il deputato che ha presentato un disegno di legge per la legalizzazione della cannabis – Salvini si impegni contro le mafie che fanno soldi a palate dallo spaccio, prosegue Palazzotto. Anche la Direzione Nazionale Antimafia ha più volte dichiarato inutile e sbagliato l’approccio proibizionista. La legalizzazione della marijuana e della cannabis oltre a portare nelle casse dello Stato più di 10 mld di euro che verrebbero sottratti ai profitti delle organizzazioni criminali, avrebbe anche il vantaggio di ridurre i rischi per la salute esercitando un controllo sulle sostanze che vengono somministrate. Ho presentato da mesi un disegno di legge per la legalizzazione delle droghe leggere, perché finalmente anche il nostro Paese abbia una regolamentazione di questo mercato e conquisti qualche grado di civiltà e di libertà in più” conclude Palazzotto.
Per l’Associazione FreeWeed la risposta alla domanda del Ministro Salvini che chiede “cosa serva per poter applicare al meglio le normative sulle sostanze?” è semplice: “non è l’aumento della repressione casuale o l’aumento delle perquisizioni a tappeto. La soluzione è una nuova normativa che regolamenti la cannabis finalmente, distinguendola nettamente dalle sostanze cosiddette “a rischio” e dia una strada definita al consumo personale ed al possesso personale di tutti gli stupefacenti. Le normative attuali agevolano, in particolar modo sulla cannabis, lo spaccio e l’organizzazione narcomafiosa non perchè le pene siano “basse o ambigue”, ma perchè la criminalità imperversa ovviamente in un sistema di illegalità dove non esiste alternativa legale ed un mercato regolato e con normative adeguate.” FreeWeed sostiene che “per poter punire chi è veramente “fuori legge”, caro Salvini, servirebbe una vera legge che tuteli il sacrosanto ed inviolabile utilizzo personale di cannabis in quanto non provoca danno nè a terzi (soprattutto) nè alla società (importantissimo) nè a se stessi se l’uso è consapevole e dovutamente educato come dovrebbe fare uno Stato che abbia a cuore i propri cittadini, al posto che obbligarli a cambiare la loro personalità e tendenze innocue personali per poter essere rispettati dalle Istituzioni e dalla collettività. Se la cannabis fosse legale, normata con serietà e cognizione, sarebbe più facile distinguere il criminale che sfrutta il prodotto per lucro privato senza rispetto delle regole dall’onesto cittadino impegnato in un’economia rispettosa di normative eventuali precise; sarebbe tutelato il consumatore, anzichè troppo spesso equiparato ad un criminale perchè detentore di una quantità superiore ad un presunto limite tollerato.”
Unici a commentare sinora fra i 5 stelle sono i Senatori Mantero e Airola. Il primo, che qualche settimana fa ha presentato un progetto di legge per la regolamentazione legale della cannabis, ha dichiarato di essere “contento che il ministro dell’Interno voglia combattere le narcomafie, ed è proprio per questo motivo che va consentito a chi vuole di piantare poche piante di Cannabis a casa propria. In questo modo si tolgono cinque milioni di persone dalle grinfie degli spacciatori». Airola invece ha invece scritto due righe su facebook rivolto al Ministro Salvini: “e credi di togliere la droga dalla strada? Inizia con arrestare i veri grandi dealers di droga oppure legalizza. Di modica quantità, io in questo disegno di legge, ci vedo solo il buon senso.”