“La vita fa rumore, quanto abbiamo a cuore la socialità e come ci piacerebbe che si organizzasse”, con queste parole Andrea Vannucci, Vice Presidente della III^ Commissione del Consiglio della Regione Toscana, commentava l’altro giorno la presentazione dei dati emersi dalla ricerca “Covid Divertimento Notturno e spazi urbani”. La ricerca è stata realizzata in seno al programma regionale “Notte di qualità”, nato nel 2013 e rivolto ai Comuni per la gestione e la sicurezza degli eventi del divertimento giovanile, con il finanziamento di Regione Toscana e la gestione di Anci Toscana e CTCA (Coordinamento Toscano Comunità di Accoglienza).
Parole interessanti perche dimostrano lo stimolo in positivo a vedere il tema della città notturna e degli spazi di socialità che essa deve riuscire a mantenere e tutelare, da parte di un amministratore politico. Un obiettivo che ci siamo posti come cooperativa CAT nel proporre una ricerca che riuscisse a ridare voce ai protagonisti della nightlife urbana, nell’ambito del progetto “Notte di Qualità”, attivo dal 2015 in regione toscana.
La ricerca realizzata attraverso un questionario semistrutturato proposto on line nei mesi di marzo ed aprile 2020, si è proposta di riattraversare le quattro fasi principali del 2020, dal primo lockdown alla riapertura attuale dell’estate 2021, nei vissuti dei giovani toscani che frequentavano e frequentano spazi di socialità notturna delle città. La ricerca è stata realizzata intervistando 1316 cittadini toscani appartenenti a tre fasce di età: 15-24, 25-34 e maggiori di 34 anni. I rispondenti compresi tra i 15 e i 34 anni sono il 62,4% del totale, e vanno a comporre la macro fascia che in via prioritaria vive le aggregazioni notturne delle città toscane. Il 65% sono donne e il 61% lavoratrici/lavoratori.
I dati raccolti ed analizzati mostrano uno scenario ricco di stimoli per costruire piani di gestione della nightlife urbana e offrono una fotografia assai diversa da quelle riportate spesso dalla stampa, che parla in termini scandalistici di movida e di conflitti ad essa legati. In breve il quadro può essere sintetizzato in questo modo.
I giovani cittadini toscani in larghissima maggioranza hanno rispettato le regole contro la pandemia, anche nell’espressione della loro socialità. Non si sono abbandonati a consumi eccessivi di sostanze e di alcolici, mostrando capacità di autoregolazione per far fronte alla situazione, ed hanno cercato di mantenere i rapporti interpersonali utilizzando anche gli strumenti on line. Ma ora, per il post covid, hanno proposte chiare: chiedono l’aumento e nella diversificazione degli spazi di socialità, anche con la decentralizzazione della vita notturna e la valorizzazione delle aree periferiche; soprattutto i più giovani vorrebbero una maggiore partecipazione alle decisioni sul divertimento serale e notturno; indicano i servizi da migliorare da parte delle amministrazioni: il trasporto pubblico urbano ed extraurbano, la presenza di toilette, la raccolta differenziata dei rifiuti; ed anche interventi di operatori e di educatori specializzati per la mediazione dei conflitti. E tutti sarebbero favorevole ad un’app per facilitare i cittadini nel fruire della vita notturna ed orientare nella scelta dei luoghi da frequentare. Un quadro che riporta una popolazione molto normalizzata di fronte alla pandemia, che vuole vedere in positivo la possibilità di riprendere la vita notturna anche differenziando gli spazi di frequentazione abituali, ma con la richiesta di proposte culturali ed artistiche che potremmo definire trasversali: non solo musica e concerti ma anche cinema all’aperto, per esempio. Una popolazione che chiede di partecipare alle scelte e alle decisioni di governo della città urbana, una popolazione che da indicazioni sulle priorità dei servizi da mettere in campo concretamente e che chiede di essere considerata come un collettivo capace di decidere e libero di scegliere.
“Questo lavoro – ha detto Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente ANCI toscana – rappresenta per noi amministratori uno stumento importante per la lettura e la gestione di un fenomeno che coinvolge tutte le città, e che ci troviamo ad affrontare tutti i giorni. I nostri centri storici negli ultimi anni sono profondamente cambiati, nelle ore notturne la convivenza è più difficile. Dobbiamo dare risposte serie a favoe di tutta la popolazione, quello che presentiamo insieme stamani è un ottimo modo di fare amministrazione”.
Ci auguriamo che queste posizioni riescano a divenire più popolari tra gli amministratori delle città e che si possa superare il ricorso a quegli atteggiamenti muscolari che sovente vengono privilegiati da amministrazioni che hanno bisogno di dimostrare che le soluzioni rapide ed efficienti si trovano nelle ordinanze dure, nei muri e nella moltiplicazione dei sistemi di controllo.