Il consiglio comunale di Citta’ del Messico discute se legalizzare la coltivazione della cannabis per un consumo personale e di creare club privati che consentano di fumare questa droga. Si tratta di proposte che sono state discusse in occasione di un forum internazionale che ha visto, nei tre giorni del suo svolgimento, la partecipazione di esperti e rappresentanti del mondo intero, comprese le Nazione Unite e l’Organizzazione degli Stati americani (OEA). Le conclusioni di questo forum serviranno come base di un dibattito che il Comune di Citta’ del Messico terra’ ad ottobre sulla legislazione in materia di stupefacenti, in un contesto in cui l’intera regione e’ avvampata dalla violenza legata al narcotraffico. Esthela Damián Peralta, una consigliera comunale del Partito della rivoluzione democratica (PRD, sinistra), al potere nel Comune, ha indicato all’agenzia France Press (AFP) che la proposta “messa in tavola” include la possibilita’ di coltivare tre piante di cannabis a persona e di creare un sistema di cooperative o di “club privati non a scopo di lucro”. Secondo Damian, il concetto di “club privato” e’ fattibile se si tiene un registro dei membri dello stesso, della produzione e del consumo. Citta’ del Messico autorizza attualmente il possesso di cinque grammi di cannabis per consumo personale, ma coltivazione e vendita dell’erba sono vietate. L’ex-presidente Vicente Fox, al potere dal 2000 al 2006, si era dichiarato nei mesi scorsi a favore della legalizzazione della cannabis come soluzione contro la violenza, ma l’attuale presidente messicano, Enrique Pena Nieto (Partito Rivoluzionario Istituzionale, PRI), si e’ pronunciato contro. Citta’ del Messico, che conta circa 9 milioni di abitati ai quali vanno aggiunti gli 11 milioni dell’area metropolitana, e probabilmente molti di piu’, si e’ gia’ distinta rispetto al resto del Paese legalizzando l’aborto e autorizzando il matrimonio tra omosessuali. Gli Stati di Washington e del Colorado hanno votato l’anno scorso a favore della legalizzazione dell’uso ricreativo della marijuana, una posizione che ha turbato il governo messicano che si confronta ogni giorno con la violenza dei cartelli della droga, violenza che ha fatto piu’ di 70.000 morti nel corso degli ultimi sette anni.