L’ex-presidente messicano Vicente Fox (2000-2006) si e’ detto pronto a lanciarsi nella produzione di marijuana in caso di legalizzazione della stessa, e si e’ pronunciato a favore di un’esportazione legale della droga dal Messico, si’ da levare il mercato ai cartelli. “Io sono un agricoltore, posso farlo, una volta che sia legittimo e legale”, ha detto l’ex-presidente conservatore in una dichiarazione ai media, ieri, nella sua fattoria di San Francisco del Rincon, nello Stato messicano di Guanajuato (centro). Fox ha assicurato che con la legalizzazione della marijuana, “i grandi perdenti sarebbero i criminali”, poiche’ il denaro prodotto passerebbe dalle mani dei narcotrafficanti “a degli imprenditori, a degli industriali e al governo”. “Il Messico deve diventare un produttore autorizzato ed esportare la marijuana li’ dove essa sia gia’ legale”, ha dichiarato Fox, che fa parte di un gruppo di ex-presidente latino-americani che e’ impegnato per la legalizzazione di questa droga. Secondo Fox, “il Messico deve seguire il medesimo percorso degli Usa, dove gli Stati del Colorado e di Washington hanno autorizzato l’uso ricreativo della cannabis e dove una dozzina di Stati permettono gia’ la produzione e la commercializzazione di questa droga a fini terapeutici”. “Con un controllo adeguato ed una regolamentazione, l’industria della marijuana potrebbe aumentare la parte di risorse dello Stato per l’educazione o altri ambiti sociali”. L’ex-presidente ha anche fatto riferimento all’ondata di violenza creata in Messico grazie ai conflitti tra i cartelli della droga e l’offensiva dell’esercito contro il crimine organizzato, che ha causato piu’ di 70.000 morti sotto il governo di Calderon (2006-2012), il suo successore. “Il gravissimo problema del Paese, quello della violenza, del crimine e della droga, si risolvera’ con la legalizzazione delle droghe. Tentare di risolverlo attraverso la repressione o la violenza non fara’ altro che generare nuova violenza”.